Reti d’impresa in crescita: i dati dell’Osservatorio Nazionale

Consolidamento delle reti d’impresa in Italia, crescita degli aderenti e dei contratti, con una forte presenza di realtà femminili, giovanili e straniere.

Mag 6, 2025 - 10:16
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Reti d’impresa in crescita: i dati dell’Osservatorio Nazionale

L’ultima edizione dell’Osservatorio Nazionale Reti d’Impresa (curato da InfoCamere, RetImpresa e Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia) ne conferma il consolidamento in Italia, continuando a registrare una crescita costante, sia in termini di contratti che di aziende aderenti.

Un modello aggregativo di successo, con una crescente diffusione e una buona performance in termini di innovazione e competitività. Il trend positivo evidenzia la crescente diffusione di uno strumento che, a quindici anni dalla sua introduzione, sta acquisendo una posizione sempre più rilevante nell’economia italiana.

La fotografia delle reti d’impresa italiane

Secondo i dati di fine 2024, sono stati registrati 9.630 contratti di rete, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Le imprese coinvolte nelle reti sono circa 50.298, segnando una crescita del 6,5%. Un altro dato rilevante riguarda la distribuzione geografica: il Friuli Venezia Giulia risulta la regione con la maggiore densità di imprese in rete (250 per 10.000 imprese), seguita dal Lazio (173 per 10.000).

Le reti d’impresa italiane sono in prevalenza di piccole dimensioni: oltre l’87% delle reti è costituito da meno di 10 imprese, e ben il 54% è formato da microreti (meno di 5 membri). Queste strutture, pur essendo numerose, rappresentano una minoranza occupazionale, con una concentrazione di lavoratori maggiore nelle piccole e medie imprese.

Nonostante ciò, le reti più grandi, ovvero quelle con più di 50 imprese, assorbono la maggior parte dei posti di lavoro, impiegando circa l’80% degli addetti. Le reti sono molto diffuse in settori chiave come l’agroalimentare (21,8%), le costruzioni (14%) e il commercio (12,6%).

Imprese femminili, giovanili e straniere

Una parte interessante dello studio riguarda la composizione imprenditoriale delle reti, con particolare attenzione alle imprese femminili, giovanili e straniere. A fine 2024, ben 47% dei contratti di rete includono almeno un’impresa con queste caratteristiche. In particolare, le imprese femminili rappresentano il 17,9% delle reti, mentre le giovanili e le straniere sono rispettivamente il 5,0% e il 3,6%. La regione Lazio si distingue per una forte presenza di imprese femminili (25,7%) e giovanili (5,7%), facendo da pioniere in questo settore.

La partnership tra imprese e associazioni, fondazioni o cooperative sta guadagnando terreno nelle reti d’impresa. Questo nuovo tipo di alleanza sta spingendo le reti a concentrarsi su obiettivi non strettamente commerciali, come la sostenibilità e l’innovazione sociale, amplificando ulteriormente l’importanza di questi strumenti aggregativi.

Obiettivi e performance

Secondo l’Osservatorio, gli obiettivi principali perseguiti dalle imprese che aderiscono a una rete riguardano principalmente il potere contrattuale (indicati dal 38% dei rispondenti), lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie di processo (27%) e la partecipazione a bandi e appalti (26%).

L’analisi dei risultati delle reti evidenzia una buona performance in termini di cohesione, innovazione e efficacia. Le reti che si concentrano sulla condivisione di acquisti, forniture e tecnologie e sullo sviluppo congiunto di tecnologie di processo mostrano una correlazione positiva con le performance di mercato.

Le reti che operano nel settore del commercio si distinguono per una performance di mercato particolarmente alta, suggerendo che la cooperazione tra imprese in questo ambito sta offrendo vantaggi concreti, soprattutto in un contesto di continua evoluzione dei mercati.

In un panorama economico che richiede sempre più adattamento e resilienza, le reti d’impresa si confermano dunque uno strumento interessante per le imprese italiane, soprattutto in settori come l’agroalimentare, le costruzioni e il commercio.