Bollicine salate negli Usa: il Prosecco “daziato” passerà da un prezzo di 11 a 40 dollari a bottiglia

Il prezzo delle bottiglie di vino popolare negli Usa, come il Prosecco, rischia di finire nel vortice di una nuova guerra commerciale. Il governo statunitense, guidato da Donald Trump, è intenzionato ad alzare drasticamente i dazi sulle importazioni europee. Tra i prodotti colpiti figurano anche alcuni dei simboli del made in Italy (certamente il Prosecco, […] L'articolo Bollicine salate negli Usa: il Prosecco “daziato” passerà da un prezzo di 11 a 40 dollari a bottiglia proviene da Economy Magazine.

Apr 9, 2025 - 21:26
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Bollicine salate negli Usa: il Prosecco “daziato” passerà da un prezzo di 11 a 40 dollari a bottiglia

Il prezzo delle bottiglie di vino popolare negli Usa, come il Prosecco, rischia di finire nel vortice di una nuova guerra commerciale. Il governo statunitense, guidato da Donald Trump, è intenzionato ad alzare drasticamente i dazi sulle importazioni europee. Tra i prodotti colpiti figurano anche alcuni dei simboli del made in Italy (certamente il Prosecco, ma anche, ad esempio, il Pinot Grigio) che potrebbero subire aumenti tariffari fino al 200%.
Per l’Italia, il rischio è concreto: perdere competitività su un mercato fondamentale come quello statunitense, dove il Prosecco ha costruito una fetta importante del suo successo internazionale.

Prezzo prosecco in bilico in Usa

Secondo i dati Istat, nel 2024 le esportazioni di Prosecco DOP verso gli Stati Uniti hanno superato i 100 milioni di litri, per un valore economico vicino ai 500 milioni di euro. Gli Stati Uniti rappresentano il primo sbocco commerciale per il celebre spumante veneto. Tuttavia, l’ipotesi di un dazio al 200% potrebbe portare il prezzo di una singola bottiglia dagli attuali 11-16 dollari fino a oltre 40 dollari, rendendolo un bene di lusso non più alla portata della fascia media dei consumatori americani.

Una bottiglia da meno di 20 dollari che improvvisamente raddoppia o triplica il suo prezzo diventerebbe difficile da giustificare per il consumatore tipo, aprendo spazi enormi per alternative a basso costo, magari prodotte localmente o provenienti da altri Paesi non colpiti dai dazi.

Una filiera in pericolo

Il danno non si limiterebbe ai numeri dell’export. Le conseguenze di questo scenario potrebbero riversarsi su tutta la filiera, colpendo anche le piccole aziende agricole e le cantine artigianali che dipendono dalle esportazioni per la propria sopravvivenza. Anche il Pinot Grigio, altro protagonista del vino italiano negli USA, potrebbe subire aumenti simili, rendendo più difficile per i produttori italiani mantenere le proprie quote di mercato.

La situazione richiede un intervento rapido e coordinato delle istituzioni italiane ed europee. Serve un’azione diplomatica efficace per evitare che i dazi diventino una condanna per un settore strategico del made in Italy. Le denominazioni di origine protetta (DOP) e le indicazioni geografiche (IGP) devono essere difese con forza, anche nei tavoli di negoziazione internazionali.

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