Bandiere Verdi 2025, Legambiente premia i progetti sostenibili in montagna
Le Bandiere Verdi 2025 di Legambiente premiano progetti sostenibili in montagna tra turismo e agricoltura. Ecco quali sono le regioni che ne hanno ottenute di più

Legambiente ha assegnato le nuove Bandiere Verdi 2025, premiando i progetti che coniugano tradizione e innovazione in una prospettiva di sostenibilità ambientale in montagna. Anche quest’anno, i riconoscimenti sono andati soprattutto a iniziative promosse da soggetti privati o realtà miste, mentre la presenza delle istituzioni resta più contenuta.
Il numero delle Bandiere Verdi continua a crescere, segnale di un impegno diffuso nel costruire un futuro più sostenibile anche nelle aree alpine. Al contrario, le Bandiere Nere (che indicano scelte giudicate insostenibili) sono rimaste stabili o leggermente in calo, suggerendo una maggiore consapevolezza diffusa.
Le regioni più verdi: la classifica
Le Alpi sono tra le aree più colpite dalla crisi climatica: secondo Legambiente, qui il riscaldamento corre a una velocità quasi doppia rispetto alla media globale, con un aumento di +2,1 °C. Gli effetti sono già evidenti tra ritiro dei ghiacciai, crisi idrica sempre più frequente, rischio idrogeologico in crescita e una progressiva perdita di biodiversità.
Per questo Legambiente, nel suo report, ribadisce la necessità di una strategia climatica seria e strutturata per le aree montane. Non basta investire nel turismo o nelle grandi opere, serve una visione che metta al centro le comunità locali, l’equilibrio ambientale e un nuovo modello di sviluppo.
Il report “La carovana delle Alpi 2025” premia così con le Bandiere verdi “il coraggio sostenibile della montagna”, mentre con le Bandiere nere segnala una natura violata, cioè il prezzo troppo alto pagato dall’ambiente rispetto al progresso.
Con queste premesse, vediamo quali sono le regioni a cui sono state assegnate le Bandiere verdi 2025 e chi ne ha ricevute di più:
- 4 Bandiere Verdi a Piemonte e Friuli Venezia Giulia;
- 3 Bandiere Verdi a Lombardia e Veneto;
- 2 Bandiere Verdi alla provincia di Trento;
- 1 Bandiera Verde a Liguria, Valle D’Aosta e Alto Adige.
Dalle nuove assegnazioni emerge come nel 2025 una buona parte delle Bandiere verdi è stata assegnata a tutti quei progetti che hanno coniugato sostenibilità e sviluppo in settori chiave per la montagna, quali turismo e ambito agricolo e pastorale.
5 bandiere sono infatti andate a progetti legati al turismo sostenibile e altre 5 sono andate a pratiche legate all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pastorizia. Le restanti invece sono state assegnate a progetti socio-culturali per la promozione di valori condivisi all’interno del tessuto comunitario.
302 bandiere in 20 anni: verso una società green
Nel corso degli ultimi vent’anni sono state assegnate ben 302 Bandiere verdi alla montagna e alle realtà che vogliono costruire una società più sostenibile. La domanda è se queste “riusciranno ad affermarsi come un paradigma dominante o se al contrario finiranno per soccombere sotto il peso di una nuova configurazione mondiale”, scrive Legambiente.
Secondo il report, sulle montagne italiane stanno emergendo esempi di economia alternativa, basata su dinamiche di condivisione di progetti, collaborazione e interazione con gli ambienti naturali. Alla base di questo vi è il valore della comunità, i legami con il territorio e con le risorse naturali.
Sono tutte buone pratiche di una comunità di cura, come afferma il sociologo Aldo Bonomi, ma sono pratiche con dei limiti. Ko stesso Bonomi mette in guardia su questi “spazi positivi”, perché rischiano di restare solo delle bolle invece di essere motori di un percorso collettivo più ampio, cioè di trasformarsi in una vera “carovana” capace di orientare un cambiamento sistemico.
Insomma le buone pratiche esistono, ma servono anche politiche all’altezza per rendere dei bei progetti locali un modello nazionale.