Banca Popolare di Sondrio nel mirino della Bce: “Gravi e significative carenze”
La Bce ha pubblicato un rapporto molto severo sulla Banca Popolare di Sondrio, uno degli istituti di credito al centro del cosiddetto risiko bancario italiano dopo un'offerta di Bper

La Banca centrale europea ha individuato “gravi e significative carenze” nella governance della Banca Popolare di Sondrio (Bps), uno degli istituti di credito al centro del risiko bancario italiano, a causa di un’offerta di acquisto da parte di Bper.
La Bce ha impartito misure di vigilanza contro Bps, al termine di un controllo durato sei mesi. Particolarmente delicata la posizione di 33 debitori della banca, che la Bce vorrebbe declassare dopo le analisi svolte sui conti di Bps.
La Bce contro la Banca Popolare di Sondrio
Il report pubblicato dalla Bce fa riferimento a un’indagine svoltasi per sei mesi, tra il 17 ottobre 2022 e il 17 marzo 2023. Bps ha ricevuto il documento finale lo scorso 7 marzo, a cinque giorni dall’approvazione del nuovo piano industriale. Le conclusioni di Francoforte sono nette e molto dure.
“Sussistono gravi carenze nel quadro di governance del soggetto vigilato. Gli organi decisionali del soggetto vigilato non sono riusciti a istituire un quadro di controllo interno completo efficace e affidabile che individui, misuri, monitori e valuti in maniera adeguata i rischi di credito” recita il documento.
La Bce si è ha parlato anche di “un’insufficiente gestione dei rischi individuati, che potrebbero esporre il soggetto vigilato a una potenziale sovrastima dei propri fondi. Destano preoccupazioni di carattere prudenziale sul quadro complessivo per il rischio di credito e l’adeguata valutazione della rischiosità del portafoglio creditizio”.
La questione dei 33 debitori
Proprio sui crediti che la Banca Popolare di Sondrio vanta nei confronti di alcuni soggetti debitori, la Bce ha espresso i dubbi più profondi del report: “La motivazione alla base della gestione del rischio di credito di tali 33 debitori appare insolita se si tiene conto dell’accettazione della riduzione di valore aggiuntiva individuata dagli ispettori, accompagnata tuttavia dal rifiuto di riclassificarli a inadempienza probabile” dice il documento.
Si parla di 33 società o privati che Bps ritiene essere debitori da cui riuscirà a riscuotere il denaro dovuto. La Bce invece non concorda con questa classificazione, e ha chiesto alla banca di considerare meno probabile il pagamento di questi debiti. Da qui la riclassificazione a “inadempienza probabile” del credito.
L’offerta di Bper e il risiko bancario
Il report della Bce sulla Popolare di Sondrio arriva a pochi giorni dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Bper Gianni Franco Papa, che ha ribadito che non ci sarà alcun rilancio dell’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata dall’istituto di credito di Modena.
“Il prezzo offerto da Bper esprime già il valore intrinseco di Bps, con un premio elevato, il 6,6% sull’undisturbed price del giorno prima del lancio dell’offerta, che sale al 10,4% se si considerano i tre mesi precedenti” ha dichiarato Papa.
Durante la call con gli azionisti in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre, Papa ha anche sottolineato che l’integrazione delle due banche, in caso l’Ops si dovesse concludere in maniera positiva, sarà rapida ed efficace. Sui rapporti con Bps, Papa ha nuovamente aperto al dialogo: “È come un tango, si balla in due” ha dichiarato.