Azioni Usa non più da comprare, è l’ora di quelle giapponesi (e non solo)

Impensabile che gli sconvolgimenti in atto sui mercati non impattassero sulle indicazioni di investimento delle banche d’affari. Troppo ampio il…

Apr 16, 2025 - 09:42
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Azioni Usa non più da comprare, è l’ora di quelle giapponesi (e non solo)

Impensabile che gli sconvolgimenti in atto sui mercati non impattassero sulle indicazioni di investimento delle banche d’affari. Troppo ampio il ribasso registrato dagli indici e troppo forti le implicazioni derivati dalla guerra commerciale in atto oramai a livello globale, per lasciare tutto come era. E così, ad appena poche settimane dal grande sell-off di Wall Street, ecco che è arrivata la dura reazione degli analisti di Citi con il declassamento delle azioni americane e la promozione di quelle giapponesi e di quelle inglesi. Ma andiamo con ordine in quella che, dal nostro punto di vista, può essere considerata un’analisi che dimostra come i mercati globali siamo davvero arrivati ad una fase storica di cambio.

Citi ha reso noto di aver tagliato il rating sulle azioni statunitensi dal precedente Overweight a Neutral. La decisione, hanno spiegato gli esperti della banca d’affari Usa, riflette la crescente prudenza nei confronti delle prospettive macroeconomiche globali. Secondo Citi il mix che si è venuto a creare tra valutazioni azionarie eccessivamente alte, un contesto oramai molto incerto a causa delle tensioni sui dazi e le crescenti pressioni al ribasso sugli utili aziendali rende insostenibile il posizionamento bullish sulle azioni di Wall Street. Quindi se fino a poche settimane fa l’indicazione della banca d’affari Usa era di aumentare il peso in portafoglio delle azioni americane, adesso non si va oltre un neutral.

Riviste le prospettive di crescita sulle azioni Usa

Nel report di Citi si può leggere che i dazi, in quella che è l’attuale loro struttura, potrebbero avere un impatto negativo maggiore sugli utili per azione (EPS) americani visto che Wall Street continua a trattare a un multiplo di valutazione che si colloca nell’80° percentile rispetto a quelli che sono i dati storici. Tra l’altro (e questo è un dato molto preoccupante) l’indice di Citi sulle revisioni degli utili ha raggiunto, proprio in scia al sell-off della borsa Usa, un livello pari al -40 per cento che può essere considerato dato da recessione. Morale: c’è il rischio significativo di ulteriori tagli alle stime sugli utili delle grandi compagnie americane.

Allargando lo scenario, Citi prevede una crescita degli utili globali del 4 per cento su base annua, una stima decisamente più cauta rispetto al 10 per cento previsto dal consenso bottom-up del mercato.

I titoli di Wall Street non sono stati i soli ad essere declassati da Citi. Giù il rating anche delle azioni dei mercati emergenti che passano da neutral a underweight. Il downgrade è stato motivato alla luce dell’esposizione diretta della Cina ai dazi e della possibilità che le tensioni commerciali possano persistere, nonostante i più recenti segnali di distensione.

Prima di procedere con l’analisi del report di Citi, ricordiamo che il peggioramento della valutazione non significa che da questi mercati siamo meglio stare alla larga. Con strumenti derivati come i CFD, infatti, si può sempre speculare al ribasso (short trading). Tra i broker specializzati c’è IQ Option che consente di iniziare ad operare con un deposito minimo di soli 50€.