Reddito fisso investment grade e corporate di qualità per un approccio prudente
Gli investitori con un orizzonte temporale a lungo termine, dopo un pull back, dovrebbero valutare l'acquisto di azioni a grande e media capitalizzazione. Meglio inoltre concentrarsi su azioni di alta qualità. I settori preferiti includono energia, tecnologia dell'informazione, servizi di comunicazione e finanza.A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

PIL QoQ del 1Q25 della Cina in uscita oggi alle 4:00 (stima +1.4% contro +1.6% del 4Q24) e seconda lettura dell’inflazione YoY di marzo dell’Italia che non dovrebbe riservare sorprese rispetto al +2% (+1.6% in febbraio) della lettura flash. Seconda lettura anche per l’inflazione YoY di marzo dell’Europa, attesa stabile rispetto alla lettura flash, al +2.2% (da +2.3% di febbraio).
Vendite al dettaglio YoY di marzo degli Stati Uniti alle 14:30 (stima +1.4% contro +0.2% di febbraio) e produzione industriale MoM di marzo (stima -0.2% contro +0.7% di febbraio).
La domanda delle domande è cosa fare adesso con gli investimenti? Facciamo alcune considerazioni. La prima: riteniamo che le tariffe determineranno una crescita più lenta del PIL sia statunitense che nel resto del mondo e un’inflazione leggermente superiore a quanto previsto in precedenza. Secondo, siamo anche convinti che i pull back, come quello in atto, continuino a rappresentare buone occasioni per acquisire azioni che, nel lungo periodo, hanno sempre dato rendimenti maggiori rispetto alle obbligazioni.
La narrativa sui dazi è stata molto volatile nel corso delle ultime settimane. E questo ha condizionato i mercati finanziari. Mercati che hanno reagito con una forte volatilità, mentre gli investitori cercano di decifrare l'impatto dei dazi sull'economia e sugli utili aziendali. Mentre molti investitori potrebbero aver creduto che i dazi sarebbero stati utilizzati solo come tattica negoziale negli ultimi mesi, ora sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che, moratoria a parte, possano diventare realtà. A seguito della loro effettiva entrata in vigore, ci sarà sicuramente un costo economico non solo per gli Stati Uniti, ma per l'economia globale nel suo complesso.
Alla fine riteniamo che i dazi si tradurranno in un rallentamento della crescita del PIL e in un'inflazione superiore a quanto previsto negli scorsi trimestri. I dazi agiscono infatti come costi economici. Non solo comportano un aumento dei prezzi, ma incidono anche chiaramente sul sentiment e sulla fiducia di imprese e consumatori. L'ottimismo delle piccole imprese americane è diminuito e non sorprende che l'indicatore della National Federation of Independent Business (NFIB), che misura l'incertezza delle piccole imprese, è balzato in alto. Quando gli imprenditori sono incerti sulle condizioni economiche future, tendono a ridurre o sospendere gli investimenti fino a quando la visibilità economia non migliora. Allo stesso modo, quando i consumatori non sono fiduciosi sulle proprie prospettive di lavoro o sull'economia, tendono a ridurre le spese e rimandare i progetti per una vacanza o l'acquisto di un'auto.
Quindi, data l'incertezza attuale, torniamo alla domanda: che cosa fare ora? Riteniamo che gli investitori con un orizzonte temporale a lungo termine, dopo un pull back, dovrebbero valutare l'acquisto di azioni a grande e media capitalizzazione. Meglio inoltre concentrarsi su azioni di alta qualità. I settori preferiti includono energia, tecnologia dell'informazione, servizi di comunicazione e finanza.
Questo significa che stiamo prevedendo un minimo per il mercato azionario? Assolutamente no. Se l'incertezza persiste e la spesa di consumatori e imprese crolla, l'economia potrebbe entrare in recessione e i prezzi delle azioni potrebbero avere ancora molto da perdere. Continuiamo a credere che la probabilità di una recessione sia bassa e quindi riteniamo che i livelli attuali rappresentino un punto di ingresso interessante con un’ottica di lungo periodo.
E il reddito fisso? Abbiamo visto gli investitori spostare parte dei fondi dal mercato obbligazionario alle azioni a media capitalizzazione per sfruttare la flessione del mercato azionario e il rally dei prezzi delle obbligazioni. Ma crediamo che questo non significhi abbandonare il reddito fisso, soprattutto investment grade e obbligazioni societarie di qualità, magari con una duration compresa fra tre e sette anni.
Gli investitori che desiderano adottare un approccio più cauto potrebbero valutare di depositare parte del loro capitale in un conto del mercato monetario. I tassi sono notevolmente più alti ora rispetto a quando è scoppiata la pandemia e offrono un po' di tranquillità lontano dalla tempesta.