Attentato in Kashmir contro i turisti: almeno 26 morti
Sono almeno 26 le persone morte nell’attacco terroristico avvenuto ieri in un’area turistica nella parte del Kashmir controllata dall’India. Alcuni uomini armati hanno fatto fuoco su un gruppo di turisti, secondo quanto riferiscono fonti della polizia locale, riportate dai media internazionali; più di 30 persone, inoltre, sono rimaste ferite, di cui alcune in modo grave. Si tratta dell’attacco più sanguinoso in India, contro dei civili, dagli attentati di Mumbai del 2008, che ha squarciato un periodo di relativa calma in Kashmir, dove il turismo è notevolmente cresciuto negli ultimi anni, di pari passo con l’attenuarsi della lotta contro il governo centrale indiano. Continue reading Attentato in Kashmir contro i turisti: almeno 26 morti at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Sono almeno 26 le persone morte nell’attacco terroristico avvenuto ieri in un’area turistica nella parte del Kashmir controllata dall’India. Alcuni uomini armati hanno fatto fuoco su un gruppo di turisti, secondo quanto riferiscono fonti della polizia locale, riportate dai media internazionali; più di 30 persone, inoltre, sono rimaste ferite, di cui alcune in modo grave. Si tratta dell’attacco più sanguinoso in India, contro dei civili, dagli attentati di Mumbai del 2008, che ha squarciato un periodo di relativa calma in Kashmir, dove il turismo è notevolmente cresciuto negli ultimi anni, di pari passo con l’attenuarsi della lotta contro il governo centrale indiano. L’attentato è avvenuto mentre era in corso la visita in India del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, che il giorno prima aveva incontrato il premier indiano, Narendra Modi.
NESSUNA VITTIMA ITALIANA
Secondo la polizia locale, tra le vittime ci sarebbe un solo straniero, un cittadino nepalese. Le voci secondo cui ci sarebbe stata anche una vittima italiana, diffuse inizialmente dai media locali, non hanno trovato conferma: dalla lista delle vittime, tutte uomini, emerge che erano residenti in India, tranne appunto una, residente in Nepal. L’attacco è stato rivendicato da un piccolo gruppo di militanti, il Kashmir Resistance, ritenuto un gruppo ombra delle formazioni armate indipendentiste islamiste Lashkar-e-Taiba e Hizbul Mujahideen. L’attentato è avvenuto nell’area turistica di Pahalgam, nello Stato di Jammu e Kashmir.
LE REAZIONI
“Ci accerteremo che i responsabili paghino con la massima severità”, ha scritto sui social il ministro dell’Interno indiano, Amit Shah, giunto a Srinagar, la principale città del Kashmir controllato dall’India, dove ha convocato una riunione con i vertici della sicurezza. Il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha interrotto la sua visita di due giorni in Arabia Saudita ed è tornato a Nuova Delhi, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Press Trust of India. Il leader separatista del Kashmir, Mirwaiz Umar Farooq, ha dichiarato sui social che «tale violenza è inaccettabile e contraria all’etica del Kashmir, che accoglie i visitatori con amore e calore».
Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, in visita in India, ha definito l’attacco «devastante». E ha aggiunto sui social: «Negli ultimi giorni siamo stati conquistati dalla bellezza di questo Paese e della sua gente. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con loro, mentre piangono questo orribile attacco». Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato di una «notizia profondamente inquietante proveniente dal Kashmir». Anche altri leader mondiali, tra cui il presidente russo Vladimir Putin e la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, hanno condannato l’attacco.
LO SCONTRO INDIA-PAKISTAN
L’India e il Pakistan, Paesi nemici dotati di armi nucleari, amministrano ciascuno una parte del Kashmir, ma entrambi rivendicano l’intero territorio. Il Kashmir è stato teatro di una serie di attentati contro gli indù, tra cui lavoratori immigrati provenienti da altri Stati indiani, dopo che Nuova Delhi ha posto fine alla semi-autonomia della regione nel 2019, dividendo lo Stato in due entità, lo Stato di Jammu e Kashmir e lo Stato di Ladakh, e ha drasticamente limitato il dissenso. Finora, i turisti non erano stati presi di mira, nonostante affluiscano in massa in Kashmir per le sue colline ai piedi dell’Himalaya. Nuova Delhi ha promosso con vigore il turismo (non solo in Kashmir: qui, il nostro articolo sul turismo religioso), sostenendo che fosse un segno del ritorno alla normalità, e la regione attira milioni di visitatori ogni anno: lo scorso anno, i visitatori sono stati circa 3 milioni, un record.