Arianna Biliorsi. Premio Leonardo alla tesi
La senese alla cerimonia a Villa Madama con i protagonisti del made in Italy. Riconosciuto il valore dello studio innovativo sul rapporto tra moda e social. .

Accanto a Giovanni Ferrero e Giuseppe Lavazza, c’era anche la giovane senese Arianna Biliorsi alla cerimonia di consegna a Villa Madama dei Premi Leonardo 2025, in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, istituita nel giorno della nascita di Leonardo da Vinci, il 15 aprile. Il premio viene assegnato dal Comitato Leonardo a imprenditori e manager che valorizzano con le loro attività le eccellenze italiane e una sezione è riservata alle tesi di laurea.
Fra gli otto giovani studiosi premiati quest’anno ecco Arianna Biliorsi, cui è andato il premio moda ’Alfredo Canessa’, per la tesi che, ‘partendo dall’analisi del contesto economico relativo al settore, evidenzia gli scenari futuri e le strategie di promozione del prodotto moda’.
"Un evento surreale – lo definisce la giovane senese –: una location, Villa Madama, suggestiva, con la banda di Stato che suona, le alte uniformi e ad applaudirci la premier Giorgia Meloni e i ministri Antonio Tajani e Adolfo Urso. Oltre al fatto che fra i premiati c’erano personalità come Ferrero e Lavazza. A dir poco emozionante".
Arianna, 26 anni, ha partecipato al bando del Comitato Leonardo con la tesi di laurea per la magistrale Fashion and management dell’Università di Bologna. "La tesi unisce la mia passione per la moda e i social – racconta –: analizza le storie di imprenditrici italiane che dalle loro stanze hanno avviato imprese milionarie, puntando sulla comunicazione digitale. Un lavoro che racchiude tutto il mio percorso tra moda e social, grazie alla testimonianza di Lisa Ricci per Subdued e alle incredibili storie di Martina Strazzer per Amabili, Camilla Clemente per A-MORE, Giorgia Accolla e Francesca Ammaturo per Label Rose".
"A volte la vita è straordinaria quando si decide di uscire dalle righe" scrive in un post Arianna, che ha trovato la sicurezza di buttarsi anche grazie ai ‘like’ social: "Non sono mai stata la prima della classe, anzi ero quella che guardava fuori dalla finestra convinta che là fuori ci fosse qualcosa di più stimolante per me. Amavo la moda, ma non sapevo ancora come darle una forma concreta finché non ho scoperto i social. È lì che ho trovato il coraggio di raccontare la mia passione. Ho scelto di studiare moda consapevole delle incertezze lavorative, ma ci credevo troppo per tirarmi indietro. E ora un altro passo: sto per aprire mille, il mio negozio di abbigliamento online".
Ecco l’idea: "Spero che questo riconoscimento contribuisca a dare valore al mondo del digitale e a quello della moda. Insieme possono generare qualcosa di incredibilmente potente, innovativo e reale. Perché dietro un contenuto, un progetto, un ‘personaggio’ o un brand nato online non ci sono solo immagini patinate: c’è ricerca, creatività, strategia, intuizione. C’è il lavoro di una generazione che ha imparato a raccontarsi attraverso nuovi linguaggi, trasformando passioni in professioni, idee in imprese".
Paola Tomassoni