Aprire Partita IVA Amministratore di condominio

Se desideri diventare amministratore di condominio, uno dei primi passi fondamentali è aprire una Partita IVA. Dal 2012, con l’introduzione della Riforma del Condominio, per gestire più di quattro unità immobiliari è obbligatorio operare con una propria Partita IVA.In questo articolo vedremo: come aprire la Partita IVA Amministratori di condominio, il codice ATECO da utilizzare, […] L'articolo Aprire Partita IVA Amministratore di condominio proviene da Il Commercialista Online.

Mar 18, 2025 - 14:57
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Aprire Partita IVA Amministratore di condominio

Se desideri diventare amministratore di condominio, uno dei primi passi fondamentali è aprire una Partita IVA. Dal 2012, con l’introduzione della Riforma del Condominio, per gestire più di quattro unità immobiliari è obbligatorio operare con una propria Partita IVA.
In questo articolo vedremo: come aprire la Partita IVA Amministratori di condominio, il codice ATECO da utilizzare, i costi e le tasse da considerare.

Come aprire Partita IVA Amministratore di condominio?

Per aprire la Partita IVA dovrai compilare e trasmettere all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12, specificando i tuoi dati personali, l’attività svolta e il regime fiscale scelto.

L’attività di amministratore di condominio rientra tra le professioni senza albo, quindi non è necessaria l’iscrizione a un Ordine. Tuttavia, è consigliabile seguire un corso di formazione specifico per acquisire le competenze necessarie alla gestione di immobili e condomini.

Inoltre, essendo un libero professionista, dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS, che prevede il pagamento di contributi previdenziali.

Quale Codice Ateco scegliere?

L’amministratore di condominio deve indicare il seguente Codice Ateco:

68.32.00 – Amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi

Questo codice classifica l’attività di gestione di immobili e condomini e consente di operare regolarmente sotto il profilo fiscale e contributivo.

Costi per aprire Partita IVA come amministratore di condominio

L’apertura della Partita IVA in sé è gratuita, ma dovrai considerare i seguenti costi:

  • Contributi INPS
    iscrizione alla Gestione Separata INPS con un’aliquota del 26,07% sul reddito imponibile
  • Imposte
    dipendono dal regime fiscale scelto:
    • Regime Forfettario: imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni (se ne hai diritto), poi al 15%
    • Regime Semplificato: tassazione con IRPEF, addizionali e altre imposte
  • Commercialista
    sebbene sia possibile gestire autonomamente la Partita IVA, è consigliabile affidarsi a un esperto contabile per evitare errori fiscali e contributivi.

Quale regime fiscale scegliere?

Una delle decisioni più importanti riguarda il regime fiscale. Ecco le differenze principali:

Regime Forfettario

  • Limite di fatturato: massimo 85.000 euro annui
  • Imposta sostitutiva: 5% per i primi 5 anni (se si rispettano i requisiti), poi 15%
  • Coefficiente di redditività: 86%
  • Esenzione IVA: non si applica IVA in fattura
  • No ritenuta d’acconto
  • No obbligo di spesometro

Vantaggi: tassazione ridotta e minori adempimenti burocratici
Svantaggi: non è possibile dedurre i costi reali sostenuti per l’attività

Regime Semplificato

  • Limite di fatturato: massimo 500.000 euro per servizi, 800.000 euro per altre attività
  • Tassazione IRPEF progressiva (23%-43%)
  • Applicazione IVA in fattura
  • Ritenuta d’acconto del 20% applicata dai clienti
  • Obbligo di spesometro

Vantaggi: possibilità di dedurre tutte le spese aziendali
Svantaggi: maggiori adempimenti fiscali e aliquote più alte rispetto al forfettario

Tasse e contributi per amministratori di condominio

Un amministratore di condominio paga due tipologie di tasse:

  1. Imposta sostitutiva o IRPEF, in base al regime fiscale scelto
  2. Contributi INPS, calcolati sul reddito imponibile

Esempio di tassazione in Regime Forfettario

Se fatturi 30.000 euro all’anno:

  • Reddito imponibile: 30.000 x 86% = 25.800 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 3.870 euro
  • Contributi INPS (26,07%): 6.726 euro

Scadenze fiscali principali

  • 30 giugno: saldo tasse e primo acconto
  • 30 novembre: secondo acconto tasse

Quando conviene il Regime Forfettario?

Il Regime Forfettario conviene se:

  • Hai spese contenute, poiché non puoi dedurle
  • Il tuo fatturato è inferiore a 85.000 euro
  • Vuoi semplificare la gestione fiscale ed evitare la ritenuta d’acconto

ATTENZIONE: se hai spese elevate per la tua attività, il Regime Semplificato potrebbe risultare più vantaggioso, perché ti permette di dedurre tutti i costi reali.

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