Ancora acquisti a Wall Street con dietrofront di Trump su Cina e Powell
Il Presidente degli Stati Uniti ha aperto alla riduzione dei dazi per le merci provenienti dalla Cina e ha rassicurato sul futuro del boss della Federal Reserve.

Wall Street sembra destinata ad una nuova seduta positiva dopo i guadagni dei principali indici arrivati ieri, con gli acquisti sostenuti dall'ottimismo di Donald Trump sulla guerra commerciale e dalle sue parole di distensione nei rapporti con Jerome Powell.
I future sul Nasdaq accelerano e guadagnano il 2,70% quando manca meno di un'ora all'avvio ufficiale delle contrattazioni, seguiti sullo stesso trend dai contratti sullo S&P500 (+2,40%) e da quelli sul Dow Jones (+1,70%).
Il dollaro azzera i guadagni della mattinata nei confronti dell'euro e il cross EUR/USD scambia a 1,1411, mentre l'oro cede il 2% e scende a 3.343 dollari l'oncia (future) e a 3.332 dollari (prezzo spot). Ancora positivo il Bitcoin (+5%), venduto oltre i 93 mila dollari.
Tra le altre materie prime, i prezzi del petrolio salgono leggermente (+0,30%) e il Brent si porta a 67,64 dollari, seguito dal greggio WTI a 63,80 dollari al barile.
A contribuire a sollevare il sentiment sono state le parole di Trump sulla possibilità di un accordo commerciale con la Cina che potrebbe portare ad una riduzione “sostanziale” dei dazi sui prodotti provenienti dal Paese asiatico. Il tycoon ha affermato che le tariffe statunitensi finali non saranno "nemmeno lontanamente" vicini all'attuale 145%.
La soluzione sulla vicenda dei dazi, però, potrebbe non essere scontata. "È davvero difficile prevedere come finirà sul commercio", avvisa Rimeu di La Française AM, che aggiunge: "Gli investitori devono prepararsi nel caso in cui, diciamo, tra tre mesi, dovessimo arrivare a dazi statunitensi gestibili per l'economia globale".
"È probabile che il processo sia più lungo", secondo Mohit Kumar, capo economista finanziario di Jefferies, in una nota, il quale resta “dell'opinione che Trump dovrà fare marcia indietro e che un accordo finale verrà raggiunto, ma in modo tale che sia lui che la Cina possano cantare vittoria di fronte ai rispettivi elettori".
Trump ha contribuito a sollevare il mercato anche con le sue parole sul Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, affermando di “non avere alcuna intenzione di licenziarlo”, ipotesi ventilata da lui stesso nei giorni scorsi in un post sul social media Truth nel quale aveva scritto che “le dimissioni di Powell non arriveranno mai abbastanza presto” e che aveva attirato ingenti vendite a Wall Street.
Trump ha spiegato di "non aver mai avuto" l'intenzione di rimuovere Powell, il cui mandato di presidente scade a maggio 2026, anche se poi ha affermato di volerlo vedere “un po' più attivo riguardo la riduzione dei tassi di interesse”.
Intanto, la componente del consiglio della Fed, Adriana Kugler, ha dichiarato ieri di essere favorevole al mantenimento dei tassi ai livelli attuali, purché vi sia la possibilità di un aumento dell'inflazione.
"Sosterrò il mantenimento dell'attuale tasso di riferimento finché persisteranno questi rischi al rialzo per l'inflazione, mentre l'attività economica e l'occupazione rimarranno stabili", ha spiegato in un discorso in Minnesota.
Kugler ha affermato che, sebbene i livelli dei dazi a lungo termine debbano ancora essere determinati, il fatto che i dazi siano aumentati "significativamente" quest'anno "probabilmente eserciterà una pressione al rialzo sui prezzi" e, di conseguenza, sta monitorando i rischi al rialzo per l'inflazione e quelli al ribasso per l'occupazione.
La Fed terrà la sua due giorni di riunione tra il 6 e il 7 maggio prossimi, e lo strumento FedWatch di CME Group prevede al 92% tassi ancora fermi, che potrebbero essere ridotti (60%) nel successivo incontro di giugno.
Apple (+2%) e Meta (+3%): multe rispettivamente per 500 milioni di euro e 200 milioni dall'Unione europea a seguito di un'indagine durata un anno da parte della Commissione europea, per verificare se le società rispettano il Digital Markets Act, che mira a consentire l'ingresso di rivali più piccoli nei mercati dominati dalle big tech.
Tesla (+6%): Elon Musk potrebbe lasciare il Doge per tornare a dedicarsi a tempo pieno al ruolo di Ceo delle sue aziende.
Oklo (-1%): il presidente (e Ceo di OpenAI), Sam Altman, si dimetterà e al suo posto verrà nominato il Ceo e co-fondatore, Jacob DeWitte.
AT&T (+3%): nel primo trimestre ha aumentato di 324 mila il numero dei suoi abbonati, numero superiore alle previsioni di FactSet di 258.300 unità.
Philip Morris International (+4%): prevede un utile annuale rettificato per il 2025 compreso tra 7,36 e 7,49 dollari per azione, superiore alla precedente previsione di 7,04-7,17 dollari.
Nvidia
UBS: buy e prezzo obiettivo confermato a 180 dollari.
Alphabet
RBC: buy e target price sempre a 200 dollari.
Tesla
RBC: buy e prezzo obiettivo tagliato da 314 a 307 dollari.
Intel
UBS: neutral e target price ribadito a 22 dollari.