«Meta? Puerile». Bruxelles si scontra con Zuckerberg. Il commento della commissaria Ribera sulla reazione di Menlo Park alla multa Ue

Dopo le maxi multe da 200 milioni a Meta e da 500 milioni a Apple per violazione delle regole dei gruppi digitali, la big tech di Zuckerberg ha espresso il suo disappunto: «La Commissione UE sta danneggiando le imprese americane di successo»

Apr 24, 2025 - 13:16
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«Meta? Puerile». Bruxelles si scontra con Zuckerberg. Il commento della commissaria Ribera sulla reazione di Menlo Park alla multa Ue

Dopo la decisione della Commissione Europea di infliggere due maxi multe da 200 milioni a Meta e da 500 milioni a Apple per violazione delle regole dei gruppi digitali alla luce del Digital Markets Act, la big tech di Zuckerberg, in una nota, ha espresso il suo disappunto: «La Commissione sta tentando di danneggiare imprese statunitensi di successo, mentre consente a marchi cinesi ed europei operare con altri standard», forzando a «cambiare il nostro modello di business». La reazione di Meta è stata bollata dalla vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera come «un po’ puerile», secondo quanto ha dichiarato al media spagnolo El Paìs.

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Le parole della vicepresidente Ribera

Nella dichiarazione al quotidiano spagnolo, Ribera ha insistito sul fatto che «ovviamente» le multe non sono sul tavolo negoziale nella guerra commerciale sui dazi con gli Stati Uniti. «Non ho visto una reazione simile quando i tribunali degli Stati Uniti o l’amministrazione nordamericana hanno preso decisioni molto più dure, anche decisioni che, senza essere direttamente collegate a queste società, hanno comportato una perdita di valore multimilionaria in Borsa nelle ultime settimane. Ossia, penso che è una reazione un po’ infantile che cerca un altro tipo di replica», ha segnalato Ribera. La titolare della Concorrenza ricorda che «la regolazione europea si applica a tutti coloro che superano una certa soglia di fatturato, numero di consumatori nella Ue e prende come riferimento esclusivamente il mercato europeo, dove queste compagnie ottengono circa un terzo del totale dei loro profitti globali. In altre parole – aggiunge – è un mercato per loro rilevante. E se vogliono operare in Europa, logicamente devono rispettare le norme europee».