Ambesi: “Non può esistere un dualismo tra Sinner e Musetti. Alcaraz favorito in finale, ma con più da perdere”
La puntata odierna di Tennismania, in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Dario Puppo, ha visto gli Internazionali di tennis di Roma come grandissimi protagonisti. Siamo ai nastri di partenza di due giorni che potrebbero fare la storia. Jasmine Paoli si giocherà la finale sia in singolo, sia in doppio, mentre Jannik […]

La puntata odierna di Tennismania, in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Dario Puppo, ha visto gli Internazionali di tennis di Roma come grandissimi protagonisti. Siamo ai nastri di partenza di due giorni che potrebbero fare la storia. Jasmine Paoli si giocherà la finale sia in singolo, sia in doppio, mentre Jannik Sinner si prepara alla sfida contro Carlos Alcaraz.
Come ogni puntata Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport, era ospite e ha iniziato la sua analisi dai due finalisti del torneo maschile: “Il punto da cui vorrei partire è che Alcaraz nonostante un problema fisico rilevante che ha superato e una sorta di involuzione tennistica è in finale. Jannik Sinner, dopo 104 giorni di stop, è in finale del secondo torneo principale su terra. Se, con questi presupposti, l’atto conclusivo sarà tra di loro, possiamo chiudere tutto. Gli altri sono 2 categorie sotto e devono preoccuparsi. Pensate che Jannik se uscisse al primo turno a Parigi e Halle sarebbe ancora numero 1 del mondo fino alla seconda settimana di Wimbledon”.
Molti vorrebbero alimentare una sorta di dualismo tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Massimiliano Ambesi la vede diversamente: “Musetti ha 23 anni e 2 mesi. Alla stessa età Sinner aveva già vinto un Australian Open, gli US Open, 4 Masters 1000 e cinque 500, senza dimenticare che era già numero 1 del mondo. Lorenzo ha un solo 500. Non possiamo pensare al dualismo tra di loro. Uno è un fuoriclasse assoluto, l’altro è un buon giocatore, anche molto buono, che non può essere contrapposto. Lo dico perchè fa male a lui, in primis. La sua classifica passerà molto dal Roland Garros. Una semifinale potrebbe dargli punti pesanti e salire ancora, contando che, per esempio, Jack Draper dovrà difenderne tanti su erba”.
Nel match di ieri l’altoatesino ha iniziato male, per poi svoltare alla grande: “Jannik penso sia pressoché imbattibile a livello indoor. Non perde dal 2023 contro Novak Djokovic alle Finals dopotutto. Per quale motivo? Al chiuso non ci sono vento, ombre e condizionamenti esterni. Sinner ieri ha piazzato un parziale di 60 30 dando il segnale che aveva cambiato marcia. Ha voluto vincere il game del primo set per poi iniziare a servire per primo nel secondo set. Quello che mi stupisce sempre di lui è la capacità di adattamento nei momenti di difficoltà. L’ultima volta che l’avevo visto così in affanno in un primo set penso fosse nel match contro Moutet a Parigi”.
La prima finale, però, vedrà protagonista la nostra Jasmine Paolini contro Cori “Coco” Gauff: “Jasmine deve sfatare un dato particolare. 8 volte a Roma chi è arrivata in finale di doppio è arrivata anche in singolare. Il computo parla di sole 2 vittorie nel singolo e anche nel doppio i dati non sono eclatanti. L’ultima è stata Sara Errani nel 2014 con due sconfitte. Se Gauff sarà quella vista contro Andreva la vincerà facilmente. Se sarà, invece, quella vista contro Zheng non so se riuscirà a portarla a casa”.
Domani, invece, sarà la volta di un attesissimo Sinner-Alcaraz. Cosa dovremo aspettarci dalla finale? “Iniziamo dall’ultimo precedente, anche se non ufficiale. A Riyad ha vinto Sinner. Nel 2024, però, l’ha sempre spuntata Alcaraz. Penso che lo spagnolo sia il favorito perchè siamo su terra, ma se i bookmakers vedono Sinner ne sono felice. Evidentemente loro hanno visto qualcosa che io non ho visto. Per quello che abbiamo visto a Roma il murciano appare vulnerabile. Bisognerà capire anche quali saranno le condizioni del meteo. Sicuramente ogni variabile di quel tipo avvantaggerà Alcaraz. Sicuramente questo match ha un peso specifico notevole per Jannik, non solo perchè siamo a Roma. Se vince lui sarà un colpo pesante. Ha vinto 4 Masters 1000 differenti e centrerebbe il quinto. Lo spagnolo, invece, non ha mai vinto a Roma e chiuderebbe il cerchio sulla terra dopo Madrid, Monte Carlo e ovviamente il Roland Garros. Lui ha tutto da perdere. Che Sinner non vinca è fisiologico, diciamo così”.
LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA