Allarme degli psicologi, “intelligenza artificiale usata dai ragazzi come terapeuta”

David Lazzari, ex presidente nazionale dell’Ordine: tanti giovani, anche minorenni, si affidano alla macchina come se fosse davvero capace di ‘guarirli’. Intanto Google apre a Gemini per gli under 13

Mag 11, 2025 - 03:39
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Allarme degli psicologi, “intelligenza artificiale usata dai ragazzi come terapeuta”

Roma, 11 maggio 2025 – ChatGPT usata come psicologo dai ragazzi, anche minorenni. Non è l’ultimo fenomeno americano, capita sempre più spesso anche in Italia. Mentre negli Usa continua a fare scalpore il suicidio di un 14enne, la madre ha fatto causa a due colossi della tecnologia e accusa: mio figlio si è ucciso perché era innamorato di un chatbot Ia.

David Lazzari, past president nazionale dell’Ordine psicologi, conferma: “Non esistono dati precisi ma l’abitudine di ricorrere all’intelligenza artificiale per problemi psicologici è documentata ampiamente, ne abbiamo tanti riscontri, è una realtà che si sta diffondendo anche in Italia. Purtroppo, come ci sono stati problemi per l’uso e l’abuso prima di Internet e poi dei vari social, adesso ci stiamo confrontando con questo nuovo tema. Anche perché la tecnologia è talmente veloce che non abbiamo tempo per maturare consapevolezza”.

David Lazzari, ex presidente nazionale Ordine psicologi

I compiti con l’intelligenza artificiale

Torniamo allora negli Stati Uniti per cogliere due spunti. Common Sense media, organizzazione no profit, nel suo ultimo report svela che il 70% degli adolescenti usa sistemi di Ia, soprattutto per farsi aiutare nei compiti. Mentre Google ha appena deciso di aprire agli under 13 l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, per chattare con Gemini basterà avere un account supervisionato da genitori e tutori. Ma come si trova il giusto equilibrio tra innovazione che non si può fermare e tutela, necessaria soprattutto per i più piccoli?

"Tempi troppo veloci, c’è bisogno di capire”

“Abbiamo il fiato sul collo - riflette Lazzari -, c’è sempre una nuova tecnologia con cui bisogna confrontarsi. Siamo tutti un po’ principianti rispetto a questo. E non facciamo in tempo a maturare la consapevolezza che serve. Perché i ritmi della vita psichica e biologica sono più lenti”.

Le relazioni umane devono essere al centro

C’è una parola chiave, per capire, si chiama relazione (umana). “L’intelligenza artificiale sembra un giochino magico, tu fai domande e lei ti dà risposte anche accattivanti - è l’analisi dello psicologo -. Un po’ come se fosse la lampada di Aladino. Crea quasi dinamiche di dipendenza. Ma un conto è chiedere all’Ia notizie su dati tecnici o scientifici, altra cosa è interrogarla su questioni personali. Lì cominciano i problemi seri”.

"L’aiuto psicologico è fatto emozioni”

Soprattutto perché “un aiuto psicologico e una psicoterapia non sono risposte a domande ma sono relazioni. Fatte quindi non solo di parole ma di non verbale, di sentimenti, di emozioni, di vissuto, di storie. Alla fine l’intelligenza artificiale è un’imitazione approssimativa. Capitano in studio molto spesso ragazzi che ti dicono, fino ad oggi ho chiesto aiuto all’Ia, poi ho capito di aver bisogno di uno psicologo. Sono anche minorenni. Questo dato è sempre più diffuso”. Cyberbullismo, sos bambini: vittime e carnefici già alle scuole elementari

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