Adolescence, di cosa parla la serie Netflix del momento e perché vederla

Con le nuove uscite del mese di marzo c’è una mini-serie, firmata Netflix, che in Italia in pochi giorni ha scalzato il successo de Il Gattopardo: stiamo parlando di Adolescence.  Un thriller che racconta i problemi legati all’adolescenza con un’intensità unica, tale per cui in questi giorni si merita il premio di titolo seriale più discusso del momento. Adolescence, articolata in 4 episodi da un’ora, ci porta nella vita di un ragazzo di tredici anni, Jamie Miller, accusato di aver ucciso brutalmente una sua coetanea. Ma cosa rende questa serie così speciale e magnetica per tante persone? Scopriamolo insieme.  Indice La trama I crimini giovanili nella realtà Il ruolo dei media nella società La trama La trama di Adolescence rappresenta il peggior incubo per ogni genitore e ruota attorno all’arresto di Jamie Miller, un ragazzo di tredici anni accusato di aver ucciso Katie Leonard, sua compagna di scuola. La serie si apre con un’immagine, una famiglia normale in una casa normale scossa da una tragedia: l’arresto del figlio più piccolo per i suoi comportamenti violenti e per omicidio. Da quel momento in poi iniziano a venire a galla una serie di verità sconvolgenti che riguardano principalmente i giovani e l’intera comunità scolastica. I crimini giovanili nella realtà La serie affronta delle tematiche molto delicate riguardanti i giovani d’oggi, ovvero: la fragilità dell’adolescenza e il modo in cui la società affronta la violenza giovanile. Molti pensavano che la serie fosse ispirata ad una storia vera, supposizione che è stata smentita dal regista e dallo sceneggiatore, Philip Barantini e Stephen Graham. L’ispirazione infatti non viene da una storia in particolare ma da più storie che vedono come protagonisti i crescenti crimini commessi da giovani, in particolare nel Regno Unito, dove episodi di violenza tra adolescenti sono diventati purtroppo sempre più frequenti. Il ruolo dei media nella società Un altro aspetto fondamentale della serie è la rappresentazione del rapporto tra i ragazzi e i social media. La serie affronta la questione del giudizio pubblico e del ruolo sempre più centrale che internet e i social media giocano nella formazione - nel caso della serie - "sbagliata" dei giovani.  La domanda più importante ed evidente che la miniserie porta con sé, non solo per genitori ma anche per chi riveste altri ruoli, è: come stiamo educando questi ragazzi? la risposta è: male.  Più che una serie per (e di) adolescenti, Adolescence è uno specchio per gli adulti.

Mar 19, 2025 - 16:08
 0
Adolescence, di cosa parla la serie Netflix del momento e perché vederla

televisione accesa su Netflix

Con le nuove uscite del mese di marzo c’è una mini-serie, firmata Netflix, che in Italia in pochi giorni ha scalzato il successo de Il Gattopardo: stiamo parlando di Adolescence

Un thriller che racconta i problemi legati all’adolescenza con un’intensità unica, tale per cui in questi giorni si merita il premio di titolo seriale più discusso del momento. Adolescence, articolata in 4 episodi da un’ora, ci porta nella vita di un ragazzo di tredici anni, Jamie Miller, accusato di aver ucciso brutalmente una sua coetanea.

Ma cosa rende questa serie così speciale e magnetica per tante persone? Scopriamolo insieme. 

Indice

  1. La trama
  2. I crimini giovanili nella realtà
  3. Il ruolo dei media nella società

La trama

La trama di Adolescence rappresenta il peggior incubo per ogni genitore e ruota attorno all’arresto di Jamie Miller, un ragazzo di tredici anni accusato di aver ucciso Katie Leonard, sua compagna di scuola.

La serie si apre con un’immagine, una famiglia normale in una casa normale scossa da una tragedia: l’arresto del figlio più piccolo per i suoi comportamenti violenti e per omicidio. Da quel momento in poi iniziano a venire a galla una serie di verità sconvolgenti che riguardano principalmente i giovani e l’intera comunità scolastica.

I crimini giovanili nella realtà

La serie affronta delle tematiche molto delicate riguardanti i giovani d’oggi, ovvero: la fragilità dell’adolescenza e il modo in cui la società affronta la violenza giovanile.

Molti pensavano che la serie fosse ispirata ad una storia vera, supposizione che è stata smentita dal regista e dallo sceneggiatore, Philip Barantini e Stephen Graham. L’ispirazione infatti non viene da una storia in particolare ma da più storie che vedono come protagonisti i crescenti crimini commessi da giovani, in particolare nel Regno Unito, dove episodi di violenza tra adolescenti sono diventati purtroppo sempre più frequenti.

Il ruolo dei media nella società

Un altro aspetto fondamentale della serie è la rappresentazione del rapporto tra i ragazzi e i social media. La serie affronta la questione del giudizio pubblico e del ruolo sempre più centrale che internet e i social media giocano nella formazione - nel caso della serie - "sbagliata" dei giovani. 

La domanda più importante ed evidente che la miniserie porta con sé, non solo per genitori ma anche per chi riveste altri ruoli, è: come stiamo educando questi ragazzi? la risposta è: male. 

Più che una serie per (e di) adolescenti, Adolescence è uno specchio per gli adulti.