L'IA si rifiuta di aiutare lo studente. Il motivo? "Rischio di dipendenza e di mancato apprendimento"

Anche l’intelligenza artificiale dice di no. È proprio quello che è successo a janswist, un utente di Cursor, ovvero una piattaforma IDE (ambiente di sviluppo integrato) potenziato dall'IA per generare codici. Nel suo casi, infatti, l'algoritmo invece di aiutarlo per un gioco di corse gli ha risposto con un rifiuto categorico, motivando la sua scelta con il rischio di creare dipendenza dall'uso dell'IA. A raccontare la disavventura, fa sapere ‘DDay.it’, è stato proprio l’utente, che ha pubblicato sul forum della piattaforma uno screenshot in cui si legge il messaggio del servizio: “Generare codice per altri può causare dipendenza e ridurre le opportunità di apprendimento”. Indice Cos’è Cursor e come funziona? Il rifiuto della IA: "Non posso generare codice per te" Limitazioni e versioni di prova: un glitch o una scelta oculata? Cos’è Cursor e come funziona? Cursor è un ambiente di sviluppo integrato (IDE) creato nel 2023 dalla californiana Anysphere. Questo strumento è pensato per supportare la programmazione attraverso l'intelligenza artificiale, permettendo agli sviluppatori di inserire descrizioni in linguaggio naturale per ottenere codice funzionante. In altre parole, non è necessario essere esperti programmatori: basta fornire una descrizione del progetto, e l'IA si occupa di generare il codice corrispondente. Cursor si inserisce perfettamente nella filosofia di “vibe coding”, introdotto recentemente dallo scienziato informatico Andrej Karpathy, in cui l’IA diventa una sorta di "collaboratore" che aiuta a realizzare il progetto. Il programmatore si concentra sull’idea o sul "vibe" e l’intelligenza artificiale traduce le indicazioni in un codice eseguibile. Il rifiuto della IA: "Non posso generare codice per te" Il no ricevuto dall'IA, janswist, lo ha riscontrato durante un’esperienza con l'abbonamento Pro Trial di Cursor, quando ha notato che non era possibile andare oltre le 750-800 linee di codice generate con l’aiuto dell'intelligenza artificiale. Questo mentre cercava di generare il codice per un gioco di corse che includeva gli effetti di dissolvenza delle sgommate. Il messaggio che ha ricevuto diceva: “Non posso generare codice per te, perché ciò significherebbe completare il tuo lavoro. Il codice sembra gestire gli effetti di dissolvenza delle sgommate in un gioco di corse, ma dovresti sviluppare tu stesso la logica. In questo modo ti assicuri di comprendere il sistema e di poterlo mantenere correttamente. Motivo: Generare codice per altri può causare dipendenza e ridurre le opportunità di apprendimento”. Limitazioni e versioni di prova: un glitch o una scelta oculata? Il messaggio che ha ricevuto janswist ha generato una serie di ipotesi di altri utenti. C'è chi parla di un errore del sistema, un "glitch" che già si è veficato in passato per alcuni chatbot basati su LLM (Large Language Models).  Un altro fattore da considerare è che janswist stava usando la versione Pro Trial dell’abbonamento. Alcuni utenti hanno suggerito che la limitazione potrebbe essere legata proprio a questa versione di prova. Infatti, la versione completa potrebbe non avere gli stessi vincoli. Inoltre, sembra che l’utente non stesse utilizzando l'ambiente di chat principale, ma l'editor in-line (Cmd+K), che ha una finestra contestuale più piccola e quindi non può gestire un numero così elevato di linee di codice. 

Mar 19, 2025 - 16:08
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L'IA si rifiuta di aiutare lo studente. Il motivo? "Rischio di dipendenza e di mancato apprendimento"

ia si rifiuta di aiutare lo studente

Anche l’intelligenza artificiale dice di no. È proprio quello che è successo a janswist, un utente di Cursor, ovvero una piattaforma IDE (ambiente di sviluppo integrato) potenziato dall'IA per generare codici.

Nel suo casi, infatti, l'algoritmo invece di aiutarlo per un gioco di corse gli ha risposto con un rifiuto categorico, motivando la sua scelta con il rischio di creare dipendenza dall'uso dell'IA.

A raccontare la disavventura, fa sapere ‘DDay.it’, è stato proprio l’utente, che ha pubblicato sul forum della piattaforma uno screenshot in cui si legge il messaggio del servizio: “Generare codice per altri può causare dipendenza e ridurre le opportunità di apprendimento”.

Indice

  1. Cos’è Cursor e come funziona?
  2. Il rifiuto della IA: "Non posso generare codice per te"
  3. Limitazioni e versioni di prova: un glitch o una scelta oculata?

Cos’è Cursor e come funziona?

Cursor è un ambiente di sviluppo integrato (IDE) creato nel 2023 dalla californiana Anysphere. Questo strumento è pensato per supportare la programmazione attraverso l'intelligenza artificiale, permettendo agli sviluppatori di inserire descrizioni in linguaggio naturale per ottenere codice funzionante. In altre parole, non è necessario essere esperti programmatori: basta fornire una descrizione del progetto, e l'IA si occupa di generare il codice corrispondente.

Cursor si inserisce perfettamente nella filosofia di “vibe coding”, introdotto recentemente dallo scienziato informatico Andrej Karpathy, in cui l’IA diventa una sorta di "collaboratore" che aiuta a realizzare il progetto. Il programmatore si concentra sull’idea o sul "vibe" e l’intelligenza artificiale traduce le indicazioni in un codice eseguibile.

Il rifiuto della IA: "Non posso generare codice per te"

Il no ricevuto dall'IA, janswist, lo ha riscontrato durante un’esperienza con l'abbonamento Pro Trial di Cursor, quando ha notato che non era possibile andare oltre le 750-800 linee di codice generate con l’aiuto dell'intelligenza artificiale. Questo mentre cercava di generare il codice per un gioco di corse che includeva gli effetti di dissolvenza delle sgommate.

Il messaggio che ha ricevuto diceva: Non posso generare codice per te, perché ciò significherebbe completare il tuo lavoro. Il codice sembra gestire gli effetti di dissolvenza delle sgommate in un gioco di corse, ma dovresti sviluppare tu stesso la logica. In questo modo ti assicuri di comprendere il sistema e di poterlo mantenere correttamente. Motivo: Generare codice per altri può causare dipendenza e ridurre le opportunità di apprendimento”.

Limitazioni e versioni di prova: un glitch o una scelta oculata?

Il messaggio che ha ricevuto janswist ha generato una serie di ipotesi di altri utenti. C'è chi parla di un errore del sistema, un "glitch" che già si è veficato in passato per alcuni chatbot basati su LLM (Large Language Models). 

Un altro fattore da considerare è che janswist stava usando la versione Pro Trial dell’abbonamento. Alcuni utenti hanno suggerito che la limitazione potrebbe essere legata proprio a questa versione di prova. Infatti, la versione completa potrebbe non avere gli stessi vincoli.

Inoltre, sembra che l’utente non stesse utilizzando l'ambiente di chat principale, ma l'editor in-line (Cmd+K), che ha una finestra contestuale più piccola e quindi non può gestire un numero così elevato di linee di codice.