“5 giorni prima del mega blackout Repsol aveva lanciato l’allarme su problemi tecnici: c’è stato un grave guasto elettrico”: lo rivela El Mundo
Il maxi-blackout che lunedì 28 aprile ha gettato nel buio e nel caos Spagna e Portogallo, un evento definito “senza precedenti” dal premier Pedro Sanchez per l'”improvvisa scomparsa di 15 gigawatt di potenza“, potrebbe aver avuto dei segnali premonitori nei giorni precedenti. E uno di questi, particolarmente significativo, arriva dal colosso energetico Repsol. Secondo quanto […] L'articolo “5 giorni prima del mega blackout Repsol aveva lanciato l’allarme su problemi tecnici: c’è stato un grave guasto elettrico”: lo rivela El Mundo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il maxi-blackout che lunedì 28 aprile ha gettato nel buio e nel caos Spagna e Portogallo, un evento definito “senza precedenti” dal premier Pedro Sanchez per l'”improvvisa scomparsa di 15 gigawatt di potenza“, potrebbe aver avuto dei segnali premonitori nei giorni precedenti. E uno di questi, particolarmente significativo, arriva dal colosso energetico Repsol. Secondo quanto rivelato oggi dal quotidiano spagnolo El Mundo, che cita fonti ben informate e una lettera interna di cui ha visionato una copia, già martedì 22 aprile – ben sei giorni prima del blackout generale – la raffineria Repsol di Cartagena era stata costretta a uno “spegnimento imprevisto” a causa di gravi “problemi tecnici con l’alimentazione elettrica”.
Nella lettera, datata 24 aprile, Repsol comunicava ai suoi principali clienti la sospensione delle consegne di prodotti alla raffineria proprio a causa di questo guasto alla rete elettrica esterna. Secondo le fonti citate da El Mundo, si sarebbe trattato di un “grave guasto elettrico non correlato all’impianto” della raffineria stessa, ma legato alla fornitura di energia. L’entità del problema era tale da costringere Repsol ad attivare una clausola di “forza maggiore”. Come spiega il quotidiano, le raffinerie dispongono di meccanismi di protezione che si attivano automaticamente in caso di malfunzionamenti rilevati nel sistema elettrico esterno, proprio per evitare il collasso delle loro stesse attività interne. Una volta scattato lo spegnimento di emergenza, le operazioni non possono riprendere finché la rete elettrica non è completamente stabilizzata. Ed è esattamente quanto accaduto a Cartagena il 22 aprile.
Ma c’è di più. Nello stesso giorno, martedì 22 aprile, si erano verificati significativi disagi sulla linea ferroviaria ad alta velocità tra Chamartín (Madrid) e Pajares, l’infrastruttura che collega Castiglia e León con le Asturie. In quell’occasione, il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, aveva attribuito l’accaduto, tramite un post sulla piattaforma X, a “una tensione eccessiva nella rete” elettrica.
Questi due episodi, avvenuti quasi in contemporanea e legati entrambi a problemi sulla rete elettrica nazionale, assumono ora una luce diversa alla luce del catastrofico blackout che ha paralizzato l’intera Penisola Iberica solo sei giorni dopo. Sebbene le cause ufficiali del maxi-blackout del 28 aprile siano ancora “da determinare” e oggetto di indagine (“nessuna ipotesi esclusa”, ha ribadito Sanchez), la rivelazione del precedente incidente alla raffineria Repsol e le parole del ministro Puente sulla “tensione eccessiva” già il 22 aprile sollevano interrogativi sulla stabilità della rete elettrica spagnola nei giorni precedenti al collasso totale del sistema.
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