Wall Street ottimista sulle trattative sui dazi, la BCE taglia i tassi

Mini taglio dei tassi per la Banca centrale europea, che però ha avvisato dei rischi legati ai dazi, mentre Trump afferma che i colloqui con il Giappone hanno fatto grandi progressi.

Apr 17, 2025 - 14:03
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Wall Street ottimista sulle trattative sui dazi, la BCE taglia i tassi

Wall Street verso un’apertura sopra la parità grazie alle dichiarazioni di Donald Trump sull’andamento delle trattative con il Giappone, mentre la Banca centrale europea rispetta le previsioni e allenta la sua politica monetaria.

I future sul Nasdaq recuperano e guadagnano lo 0,70% quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni, mentre quelli sullo S&P500 aggiungono mezzo punto percentuale. In rosso i contratti sul Dow Jones (-0,30%).

Il dollaro guadagna nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD scende a 1,1341, indebolito dalla mossa odierna della BCE.

L’oro rallenta (-0,20%) e scende a 3.340 dollari l’oncia (future) dopo aver toccato un massimo a 3.371 dollari. Infine, guadagna l’1% il Bitcoin, sopra quota 84 mila dollari.

Dal fronte macro, oggi erano attesi i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione per la settimana terminata il 12 aprile, risultate 215 mila, meno delle previsioni (225 mila) e delle 224 mila precedenti. Inoltre, l’indice di produzione della Fed di Filadelfia crolla a -26,4, quando il dato precedente indicava +12,5 e le attese erano per un +2,2.

Se ieri il Presidente della Federal Reserve avvisava che le politiche commerciali di Donald Trump rischiano di far salire l’inflazione e indebolire la crescita economica, indebolendo l’andamento di Wall Street, Trump ha affermato che gli Stati Uniti hanno fatto "grandi progressi" nei colloqui commerciali con il Giappone, migliorando così le performance odierne dei mercati.

"La traiettoria dei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Giappone continuerà a essere monitorata attentamente, non solo per le implicazioni bilaterali, ma anche come potenziale quadro di riferimento per l'approccio degli Stati Uniti alle relazioni commerciali con altri alleati", spiega Rajeev De Mello, gestore di portafoglio macro globale presso Gama Asset Management.

"Le speranze di buoni negoziati commerciali tra gli USA e altri paesi, dopo i progressi iniziali con il Giappone, sono uno dei principali fattori che hanno spinto i future azionari statunitensi a scambiare positivi", secondo Mathieu Racheter, responsabile della strategia azionaria di Julius Baer, “ma questo arriva dopo un calo significativo ieri, quindi non darei troppa importanza all'andamento giornaliero dei prezzi. La via di minor resistenza rimane ancora al ribasso".

Pessimisti anche gli analisti di Ing: "Con Trump che ha mostrato una tolleranza maggiore del previsto alle turbolenze del mercato e Powell che ora si rifiuta di lanciare un'ancora di salvezza, i titoli azionari rimangono vulnerabili”.
Nelle prossime settimane gli investitori seguiranno da vicino i negoziati tra Stati Uniti e decine di Paesi per maggiore chiarezza sull'entità e la portata dei dazi su singoli Paesi e settori.

Come ampiamente atteso, la Banca centrale europea ha tagliato i suoi tassi di interesse di 25 punti base. Ora, dunque, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,25%, al 2,40% e al 2,65%, con effetto dal 23 aprile 2025.

“Il processo disinflazionistico è ben avviato”, scrive il consiglio direttivo nella nota, riconoscendo come “l’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti; a marzo sono diminuite sia l’inflazione complessiva sia quella di fondo. Anche l’inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi”.

Secondo la BCE, “le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo”.

L’istituto di Francoforte, però, vede alcuni rischi all’orizzonte, in quanto “le prospettive di espansione di sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali” che potrebbero ridurre la fiducia di famiglie e imprese e che “la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l’area dell’euro”.

L’attenzione ora è rivolta tutta verso la Presidente dell’istituto centrale, Christine Lagarde, la quale ha iniziato la consueta conferenza stampa post decisione alle 14:45 (ora italiana).

Intel (-1%): il Financial Times riporta che la società avrà bisogno di una licenza per esportare alcuni processori AI avanzati ai clienti cinesi.

TSMC (+3): mantiene le sue aspettative annuali per le vendite e la spesa in conto capitale nonostante i dazi statunitensi e prevede un raddoppio dei ricavi dei chip AI.

Ford Motor (%): sta richiamando più di 148.000 veicoli negli Stati Uniti nell'ambito di due richiami, secondo quanto riporta la National Highway Traffic Safety Administration.

American Express (+4%): utile per 2,58 miliardi di dollari (3,64 dollari per azione), per i tre mesi conclusi il 31 marzo, superiori ai 2,44 miliardi (3,33 dollari per azione), di un anno prima.

Eli Lilly (+13%): ha annunciato che la sua pillola sperimentale, orforglipron, ha portato a una perdita di peso di quasi l'8% alla dose più alta e ha abbassato la glicemia per i pazienti in sovrappeso con diabete di tipo 2 in uno studio in fase avanzata.

Alcoa (-2%): prevede un impatto dalle tariffe del 25% pari a 90 milioni di dollari nel secondo trimestre.

UnitedHealth Group (-10%): ridotte le sue previsioni di utile annuale rettificato a un intervallo compreso tra 26 e 26,50 dollari per azione dal range precedente di 29,50 e 30 dollari per azione.

Liberty Energy (+12%): Ebitda adjusted nel primo trimestre pari a 168 milioni di dollari, battendo le stime di 156 milioni (dati LSEG).