Vinitaly, il ministro Abodi al padiglione Veneto

Verona ospiterà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2026. "Il vino è da sempre compagno insostituibile nelle più importanti vittorie dei campioni dello sport e Vinitaly celebra questo connubio”, dice Abodi

Apr 8, 2025 - 22:42
 0
Vinitaly, il ministro Abodi al padiglione Veneto

Verona, 8 aprile 2025 - Tramonta il sole anche sulla terza giornata di Vinitaly negli spazi di VeronaFiere, che ospita decine di migliaia di visitatori e operatori provienienti da tutto il mondo.

La kermesse procede a gonfie e vele e domani chiuderà l'edizione che si conferma da record. Al centro dell'attenzione, il vino e i suoi produttori, ma anche lo sport. Il padiglione 4 dedicato al Veneto, infatti, ha accolto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, affiancato dal sindaco di Verona Damiano Tommasi e il governatore Luca Zaia. Con loro, anche il patron del distretto fieristico Federico Bricolo e l'assessore regionale allo Sport Cristiano Corazzari.

Verona ospiterà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2026. "Il vino è da sempre compagno insostituibile nelle più importanti vittorie dei campioni dello sport e Vinitaly celebra questo connubio - dice Abodi, che ha ricevuto in regalo dal presidente Zaia un Leone Marciano -. Ciò che c'è dentro una bottiglia di vino è ciò che si trova in una medaglia: tempo, lavoro e unicità".

La Romagna

Tante le visite in programma in questi giorni nel padiglione 1 dell'Emilia-Romagna. Come quella del Commissario Europeo per la Salute e il Benessere degli Animali, Olivér Várhelyi. Che ha assaggiato le eccellenze del Consorzio Vini di Romagna, dove ha prediletto "il Sangiovese Romagna DOP - dice l'eurodeputato FdI-Ecr Stefano Cavedagna -. Per la prima volta, due membri della Commissione Europea intervengono al Vinitaly, rafforza il messaggio di come il vino sia un prodotto di grande importanza".

In Romagna c'è anche il gruppo Caviro, che nasce a Faenza, diviso in Cantine Caviro e Tenute Caviro. Quest'ultima è "la rappresentazione da parte del gruppo dell'idea qualitativa a diversi livelli dell'offerta, composta da due aziende: una in Chianti, Leonardo Da Vinci, e l'altra in Valpolicella, Gerardo Cesari - racconta Giovanni Lai, direttore generale Cesari e Leonardo da Vinci -. L'idea è di produrre un vino che rispetti il territorio, ma anche di buona piacevolezza a livello valoriale".

Marche e Toscana

Sono fitti anche i padiglioni dedicati alle eccellenze enologiche delle Marche e della Toscana. Che può contare su diversi Consorzi, come quello della Tutela Vini della Maremma Toscana: "Abbiamo un territorio bellissimo, dove la natura è preponderante, che va dal mare alla montagna - racconta il presidente Francesco Mazzei -. Una delle strategie di crescita per la denominazione è valorizzare il territorio attraendo flussi turistici ed enoturistici. La Maremma è conosciuta per il turismo balnera, ma nella parte interna c'è la possibilità di fare tantissime cose: i vini possono essere ambasciatori per attrarre le persone".

Un tema molto sentito anche nelle Marche. "Il mondo del vino ha tanto da fare, ma ha lasciato un ricordo in tutti quelli che lo hanno assaggiato - afferma Alberto Mazzoni, direttore dell'Istituto marchigiano Tutela Vini -. In questa prospettiva, le Marche sono una regione che ha mantenuto fede al territorio, all'intelligenza del produttore, focalizzandosi sul biologico e la sostenibilità. I nostri vini sono unici nel loro genere, come lo è per eccellenza il Verdicchio dei Castelli di Jesi".