Universal e Downtown sotto indagine Ue: rischio concorrenza nell'acquisizione musicale da 775 milioni
L'antitrust Ue esamina l'acquisizione di Downtown da parte di Universal, preoccupata per l'impatto sulla concorrenza.

Le nozze tra due pesi massimi della musica globale, Universal e Downtown, finiscono sotto la lente Ue. L'antitrust europeo ha aperto un'indagine sui piani del gigante olandese-statunitense - uno dei Big Three dell'industria discografica internazionale accanto a Sony e Warner - di acquisire l'etichetta indipendente di New York. Universal - che nel suo roster vanta star mondiali del calibro di Taylor Swift e Billie Eilish - punta a rafforzare il suo impero, ma Bruxelles frena: l'operazione da 775 milioni di dollari, ha avvertito l'antitrust Ue, rischia di "incidere significativamente sulla concorrenza in alcuni segmenti della filiera musicale, dove entrambe le società sono attive, in Austria e nei Paesi Bassi, così come in altri Stati membri".
Il piano prevede la fusione tra Downtown e Virgin, divisione di Universal, entro la seconda metà dell'anno. Fondata nel 2007 a New York, in diciott'anni Downtown è cresciuta fino a diventare una delle principali etichette indipendenti, con oltre 5mila clienti aziendali e più di quattro milioni di creatori in 145 Paesi.
L'antitrust Ue ha deciso di avviare la sua istruttoria su richiesta di Vienna e L'Aja: l'operazione - inizialmente notificata solo a livello nazionale alle autorità olandesi perché sotto le soglie di fatturato fissate dalle norme comunitarie - dovrà ora passare formalmente per Bruxelles. Universal è dunque chiamata a notificare l'accordo e attendere il via libera Ue prima di poterlo finalizzare. Una decisione che ha ricevuto il plauso di Impala, l'associazione europea delle etichette indipendenti: l'operazione, è la loro denuncia, "minaccia seriamente la concorrenza nel mercato musicale".