Unicredit: parte l’OPS su Banco BPM ma trattative con governo vanno avanti

L'OPS si conferma "a sconto" rispetto ai prezzi attuali di Borsa e si concluderà il 23 giugno

Apr 28, 2025 - 10:26
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Unicredit: parte l’OPS su Banco BPM ma trattative con governo vanno avanti

Prende il via oggi l’Offerta Pubblica di Scambio presentata da Unicredit per Banco BPM: operazione contestatissima ed ancora in divenire, nonostante il via libera dell’assemblea all’aumento di capitale a servizio dell’offerta. Il Golden Power condizionato esercitato dal governo ha rimesso in discussione l’intera operazione, che la Banca di Piazza Gae Aulenti sta ancora valutando, con l’opzione prendere o asciare, mentre porta avanti trattative cn il governo che ha osto una serie di condizioni anche di carattere operativo e strategico.

L’OPS su Banco BPM

A partire da oggi, sarà possibile aderire all’Offerta Pubblica di Scambio di UniCredit su Banco BPM, scambiando  1 azione del Banco con 0,175 azioni UniCredit di nuova emissione, che diventeranno 0,166 dopo lo stacco del dividendo da parte di entrambe le banche.

L’offerta ha un prezzo implicito piuttosto basso, che ai valori attuali, non offre un premio, bensì uno sconto dell’8% rispetto ai valori correnti sul mercati. Ciò significa che, oggi come oggi, non conviene aderire all’OPS e che è difficile anche un rilancio del prezzo da parte della Banca di Andrea Orcel, che deve fare i conti con l’acquisizione di Anima da parte del Banco BPM senza il beneficio del Danish Compromise, che renderebbe l’operaizone di aggregazione banca-assicurazione più conveniente.

Ci sarà tempo fino al 23 giugno per aderire all’offerta, anche se è possibile una proroga sino al 30 giugno per motivi eccezionali.

Il Banco ribadisce: OPS “non conveniente”

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, intanto, ha ritenuto l’OPS “non conveniente” e il corrispettivo “non congruo”, ricordando che  incorpora un premio dello 0,5% rispetto al prezzo dell’azione al 22 novembre 2024 (ultimo Giorno di Borsa Aperta prima dell’annuncio dell’OPS) e “non riflette sostanzialmente alcun premio per il controllo”.

Tale considerazione risulta valida anche prendendo a riferimento le medie dei prezzi relative a diversi orizzonti temporali precedenti all’annuncio dell’OPS, che evidenziano “premi estremamente contenuti”. Inoltre, prendendo a riferimento i valori puntuali dei prezzi ufficiali 6 mesi e 12 mesi prima dell’annuncio dell’OPS, il corrispettivo “riflette addirittura uno sconto”, a tali date, rispettivamente pari al 3,4% e al 15,3%.

“La sostanziale assenza di un premio non risulta coerente con un’operazione di questa rilevanza ed è una fattispecie ritenuta senza precedenti per operazioni di questo tipo”, viene sottolineato da Piazza Meda.

La fermezza del governo e la via della mediazione

Il Governo tira dritto sul via libera condizionato all’OPS, sottolineando che non è competenza ne della vigilanza bancaria europea, né dell’autorità antitrust. “C’è una legge del governo Draghi del 2022, che io ho votato, che prevede che il governo debba valutare l’interesse nazionale, che non è una competenza della Bce o della DG Competition della Ue”, ha affermato Giorgetti, aggiungendo “invidio gli USA: qui hanno un concetto virile di interesse nazionale, in Italia un po’ più lasco”.

E mentre il governo italiano difende la sua posizione sul Golden Power, alla Banca guidata da Andrea Orcel non resta altro da fare che proseguire sulla via della mediazione, cercando di capire se e quali vincoli potranno saltare o essere ammorbiditi.