UE al lavoro su come trasformare i fondi regionali in risorse per la difesa

Secondo un documento visionato da Euractiv, i Paesi dell’UE stanno valutando la possibilità di destinare quasi 400 miliardi di euro all’industria della difesa dagli aiuti regionali, anche per i rifugi antiatomici e le tecnologie militari-civili.

Mag 9, 2025 - 12:35
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UE al lavoro su come trasformare i fondi regionali in risorse per la difesa

Le posizioni espresse nel documento interno mostrano la volontà di diversi Paesi dell’UE di utilizzare i cosiddetti fondi di coesione – destinati allo sviluppo sociale e regionale – per le loro esigenze di difesa.

La spinta arriva poche settimane prima che l’esecutivo dell’UE presenti agli Stati membri il prossimo bilancio settennale del blocco.

Bruxelles sta sfruttando la revisione intermedia del regolamento sui fondi di coesione, di solito un mero esercizio di spunta, per liberare fondi per l’architettura di sicurezza dell’Europa. È una delle tante idee sul tavolo per convogliare più denaro all’industria della difesa.

Il documento mostra come i Paesi dell’UE siano interessati a sfumare i confini tra il mondo civile e quello militare, in modo che il denaro possa essere speso in modo intercambiabile per entrambi i progetti. Lo stesso schema sta emergendo all’interno dell’alleanza militare della NATO.

Che cos’è veramente la difesa?

La proposta originaria della Commissione si concentra sull’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto civili con potenziale militare, come ponti e strade sufficientemente robusti e grandi da sopportare il peso dei carri armati o fungere da piste per l’atterraggio di un aereo da combattimento F-35.

Ma gli Stati membri chiedono una portata ancora maggiore. La Lettonia vuole che i fondi di coesione coprano gli alloggi dei soldati e i rifugi antiatomici, mentre la Grecia vuole che siano incluse nel programma tutte le infrastrutture militari, non solo quelle a doppio uso. Questo aprirebbe la porta al finanziamento di caserme militari.

La Slovacchia, che sta costruendo ospedali, anche per i militari, chiede che tali strutture – utili sia in tempo di pace che in tempo di guerra – siano ammissibili al finanziamento della coesione.

Allo stesso modo, la Francia vuole che la definizione di infrastruttura ammissibile includa “porti, aeroporti, cavi sottomarini e reti digitali”. Con i territori d’oltremare nell’Oceano Indiano e Pacifico, la Francia vuole che anche i territori ultraperiferici siano ammissibili.

La Commissione ha anche proposto di utilizzare gli aiuti regionali per aumentare la capacità produttiva dei produttori di armi, tra cui munizioni, missili, difesa aerea e protezione delle infrastrutture critiche. Gli aerei da combattimento, tuttavia, sarebbero esclusi.

In questo caso, la Repubblica Ceca propone che i fondi vadano anche alle aziende a duplice uso, i cui prodotti sono utilizzati anche nel mondo civile, soprattutto nello sviluppo tecnologico. Inoltre, vuole che il denaro fluisca attraverso l’intera catena del valore.

I Paesi dell’UE devono ancora discutere, modificare e approvare il piano. Il Parlamento è sulla buona strada per emendare il testo con procedura d’urgenza, consentendo di accelerare il processo legislativo di diversi mesi.