Ucraina Russia, Trump: “Domani parlerò con Putin della fine della guerra”
“Parlerò con il presidente Putin martedì. Abbiamo lavorato molto nel weekend“. Rivela il presidente Usa Donald Trump ai giornalisti sull’Air Force One durante un volo notturno di ritorno dalla Florida all’area di Washington. “Vogliamo vedere se possiamo porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no, ma penso che abbiamo ottime possibilità – ha aggiunto il tycoon – Parleremo di terre. Parleremo di centrali elettriche“, ha detto Trump quando gli è stato chiesto delle concessioni. “Penso che ne abbiamo già discusso molto da entrambe le parti, Ucraina e Russia. Stiamo già parlando di dividere alcuni beni“. “Le condizioni che la Russia ha posto per un cessate il fuoco in Ucraina mostrano che in realtà al Cremlino non vogliono la pace, perché presentano come condizioni tutti gli obiettivi finali che vogliono raggiungere con la guerra“. Lo afferma l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri. Attualita' 10 Marzo 2025 Guerra Ucraina, Zelensky: “l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia” Donald Trump è convinto che l'Ucraina firmerà presto l'accordo sui minerali rari. L'Ue si dice pronta ad aiutare Kiev per… 10 Marzo 2025 guerra ucraina zelensky terre rare Guarda ora La Russia potrebbe discutere lo schieramento di “osservatori disarmati” per monitorare un futuro accordo di pace in Ucraina, mentre rimane contraria alla presenza di peacekeeper di Paesi appartenenti alla Nato, che diventerebbero “parti nel conflitto” con “tutte le conseguenze” del caso. Ad affermarlo è il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko in un’intervista al quotidiano Izvestia. Secondo Grushko, “le discussioni attuali su una forza di peacekeeping sono un tentativo di mettere il carro davanti ai buoi. La questione di un qualche tipo di sostegno internazionale ad un accordo – ha detto ancora il vice ministro russo – può essere affrontata quando l’accordo sarà stato elaborato. E se le parti concordano che il ‘pacchetto per la pace’ richiede un sostegno internazionale, allora c’è un argomento di cui discutere. Questo potrebbe includere osservatori disarmati, una missione civile che potrebbe monitorare l’applicazione dei singoli aspetti di questo accordo, o i meccanismi di garanzia. Ma per adesso, è solo aria fritta“. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato lo scorso sabato ad una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina. Il presidente del Consiglio – riferisce una nota di Palazzo Chigi – ha confermato che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno. Intanto nel pomeriggio si terrà presso Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, un incontro trilaterale tra il commissario europeo all’Energia, Dan Jorgensen, il ministro ungherese per il commercio e gli esteri, Peter Szijjarto, e il ministro ucraino dell’energia, German Galushchenko. “Per noi è importante facilitare i colloqui tra Ungheria e Ucraina, nella speranza di trovare soluzioni che garantiscano in futuro un approvvigionamento energetico ancora migliore nella regione“, ha spiegato Jorgensen all’arrivo al Consiglio Ue Energia a Bruxelles, a cui parteciperà anche il ministro di Kiev. L’incontro è stato promosso per facilitare il

“Parlerò con il presidente Putin martedì. Abbiamo lavorato molto nel weekend“. Rivela il presidente Usa Donald Trump ai giornalisti sull’Air Force One durante un volo notturno di ritorno dalla Florida all’area di Washington.
“Vogliamo vedere se possiamo porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no, ma penso che abbiamo ottime possibilità – ha aggiunto il tycoon – Parleremo di terre. Parleremo di centrali elettriche“, ha detto Trump quando gli è stato chiesto delle concessioni. “Penso che ne abbiamo già discusso molto da entrambe le parti, Ucraina e Russia. Stiamo già parlando di dividere alcuni beni“.
“Le condizioni che la Russia ha posto per un cessate il fuoco in Ucraina mostrano che in realtà al Cremlino non vogliono la pace, perché presentano come condizioni tutti gli obiettivi finali che vogliono raggiungere con la guerra“. Lo afferma l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri.
La Russia potrebbe discutere lo schieramento di “osservatori disarmati” per monitorare un futuro accordo di pace in Ucraina, mentre rimane contraria alla presenza di peacekeeper di Paesi appartenenti alla Nato, che diventerebbero “parti nel conflitto” con “tutte le conseguenze” del caso. Ad affermarlo è il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko in un’intervista al quotidiano Izvestia.
Secondo Grushko, “le discussioni attuali su una forza di peacekeeping sono un tentativo di mettere il carro davanti ai buoi. La questione di un qualche tipo di sostegno internazionale ad un accordo – ha detto ancora il vice ministro russo – può essere affrontata quando l’accordo sarà stato elaborato. E se le parti concordano che il ‘pacchetto per la pace’ richiede un sostegno internazionale, allora c’è un argomento di cui discutere. Questo potrebbe includere osservatori disarmati, una missione civile che potrebbe monitorare l’applicazione dei singoli aspetti di questo accordo, o i meccanismi di garanzia. Ma per adesso, è solo aria fritta“.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato lo scorso sabato ad una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina.
Il presidente del Consiglio – riferisce una nota di Palazzo Chigi – ha confermato che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno.
Intanto nel pomeriggio si terrà presso Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, un incontro trilaterale tra il commissario europeo all’Energia, Dan Jorgensen, il ministro ungherese per il commercio e gli esteri, Peter Szijjarto, e il ministro ucraino dell’energia, German Galushchenko.
“Per noi è importante facilitare i colloqui tra Ungheria e Ucraina, nella speranza di trovare soluzioni che garantiscano in futuro un approvvigionamento energetico ancora migliore nella regione“, ha spiegato Jorgensen all’arrivo al Consiglio Ue Energia a Bruxelles, a cui parteciperà anche il ministro di Kiev.
L’incontro è stato promosso per facilitare il dialogo tra le due parti dopo che a fine anno è scaduto il contratto per il transito del gas russo via Ucraina verso l’Europa, di cui Budapest era tra i maggiori beneficiari.
“Kiev è stata molto chiara nel dire che non vuole riavviare il trasferimento del gas russo attraverso il proprio territorio. Questo è anche in linea con la decisione presa dai capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, quindi siamo sulla stessa linea“, ha aggiunto il commissario.
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