Trump, stop ai fondi sui virus modificati: “Proteggiamo dagli incidenti di laboratorio, come quello che ha causato Covid”

Niente più finanziamenti federali a ricerche di ‘gain-of-function’ condotti in “Paesi preoccupanti come Cina e Iran e in nazioni straniere considerate prive di un adeguato controllo sulla ricerca”. Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo per interrompere i fondi al filone di ricerche sugli agenti patogeni, che si occupa di modificare in laboratorio virus […] L'articolo Trump, stop ai fondi sui virus modificati: “Proteggiamo dagli incidenti di laboratorio, come quello che ha causato Covid” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 6, 2025 - 12:25
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Trump, stop ai fondi sui virus modificati: “Proteggiamo dagli incidenti di laboratorio, come quello che ha causato Covid”

Niente più finanziamenti federali a ricerche di ‘gain-of-function’ condotti in “Paesi preoccupanti come Cina e Iran e in nazioni straniere considerate prive di un adeguato controllo sulla ricerca”. Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo per interrompere i fondi al filone di ricerche sugli agenti patogeni, che si occupa di modificare in laboratorio virus o altri agenti per anticiparne i cambiamenti spontanei a cui potrebbero andare incontro, studiarne le caratteristiche e, se necessario, approntare contromisure. Il presidente americano ha infatti “a lungo teorizzato che il Covid-19 abbia avuto origine da una fuga di laboratorio presso l’Istituto di virologia di Wuhan“, si legge in una scheda sul provvedimento pubblicata sul sito della Casa Bianca. Secondo l’amministrazione Usa, il provvedimento proteggerà “gli americani da incidenti di laboratorio e altri incidenti di biosicurezza, come quelli che probabilmente hanno causato il Covid-19 e l’influenza russa del 1977″. Conferisce inoltre alle agenzie di ricerca americane il potere “di identificare e porre fine ai finanziamenti federali di altre ricerche biologiche che potrebbero rappresentare una minaccia per la salute pubblica americana, la sicurezza pubblica o la sicurezza nazionale”. Effetti immediati anche sulla ricerca Usa. “Questo ordine – si legge nella scheda – mette in pausa la ricerca che utilizza agenti patogeni e tossine infettive negli Stati Uniti che possono rappresentare un pericolo per i cittadini americani fino a quando non sarà possibile sviluppare e attuare una politica più sicura, applicabile e trasparente che regola questa ricerca”.

Che cos’è il settore Gain-of FunctionSi occupa di “ingegnerizzare”, in laboratorio, il genoma di virus presenti negli animali in natura, con alcuni geni di virus diversi, nel tentativo di prevederne le future mutazioni e capire se potrebbero comportare salti di specie dall’animale all’uomo, e quanto potrebbero essere virulenti ed efficienti nel trasmettersi nella popolazione umana. È un campo controverso sia per la pericolosità che la creazione in laboratorio di nuovi patogeni pone, sia per la mancanza di trasparenza e di controllo da parte della società civile, specie in paesi poco trasparenti per definizione, come la Cina o la Russia. Ma anche gli Usa. Spesso si tratta di ricerche in ambito militare o secretate per questioni di sicurezza nazionale, oppure finanziate con fondi pubblici a seguito della pubblicazione di bandi, ma in assenza di una reale ed affidabile valutazione del rischio. I punti controversi di questo tipo di ricerca sono tornati alla ribalta nel 2020, allo scoppio della pandemia Covid: cinque anni prima una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista internazionale Nature Medicine riportava i risultati di un esperimento che aveva condotto alla creazione di un chimera-virus, cioè una versione ibrida tra un ceppo di Coronavirus originariamente del pipistrello (l’SHC014) e uno simile a quello che causa la Sars nell’uomo (Sindrome respiratoria acuta grave).

Il virus così creato mostrava di essere in grado di infettare le cellule delle vie respiratorie umane. Tra gli autori di quello studio, oltre a ricercatori Usa, anche colleghi cinesi di un laboratorio di Biosicurezza e patogeni speciali situato proprio a Wuhan, in Cina (dove alcuni lavorano tutt’ora). Secondo la rivista Nature si tratta di un centro dove vengono studiati i “patogeni più pericolosi al mondo”. E Wuhan è la città dove era scoppiata l’epidemia. Nel 2015, molti virologi misero in discussione la reale necessità di tali esperimenti in termini di progresso della conoscenza medica, se paragonata ai rischi. “Se il virus fuoriscisse dal laboratorio, nessuno potrebbe prevederne la traiettoria (di diffusione, ndr),” aveva commentato Simon Wain-Hobson, virologo all’Istituto Pasteur di Parigi, Francia. Hobson aveva sottolineato che quel virus “ingegnerizzato” in laboratorio “prolifica in maniera incredibilmente efficiente nelle cellule umane.”

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