Trionfo di “Anora” agli Oscar 2025: l’Academy premia il cinema indipendente
Le luci di Hollywood brillano sul film di Sean Baker che si aggiudica cinque statuette. Miglior documentario "No Other Land" che racconta la distruzione di un villaggio in Cisgiordania e accende il dibattito sulla "pulizia etnica" L'articolo Trionfo di “Anora” agli Oscar 2025: l’Academy premia il cinema indipendente proviene da Globalist.it.

La 97ª edizione degli Oscar ha visto trionfare il cinema indipendente con Anora, il dramedy di Sean Baker che ha sbancato la notte degli Academy Awards, conquistando ben cinque statuette. Tra questi, il premio per il miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior montaggio e miglior attrice protagonista, assegnato alla venticinquenne Mikey Madison. Un successo incredibile che arriva dopo una serie di vittorie nei premi dei produttori, registi e sceneggiatori.
Il film, Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024, racconta la storia di una giovane spogliarellista di Brooklyn che, dopo aver incontrato e sposato il figlio di un oligarca russo, si trova a dover affrontare l’opposizione della sua famiglia che cerca di annullare il matrimonio. La regia di Baker, già celebre per i suoi lavori nel cinema indipendente, ha conquistato l’Academy. “Grazie all’Academy per aver riconosciuto i film indipendenti. Lunga vita al cinema indipendente,” ha detto il regista durante il suo discorso di accettazione. “Le sale indipendenti fanno fatica; durante la pandemia abbiamo perso mille cinema negli Stati Uniti. Ai registi dico di fare film che vengano proiettati al cinema, ai distributori dico di focalizzarsi sulle uscite al cinema, e ai genitori chiedo di far vedere ai figli i film al cinema.” Il regista Sean Baker ha conquistato un successo senza precedenti, portando a casa ben quattro statuette in una sola serata, eguagliando Walt Disney nel suo record di premi, ma con un solo film.
La cerimonia si è rivelata un palcoscenico per numerosi premiati, ma anche per qualche grande delusione. Nonostante le otto nomination, A Complete Unknown, il film che racconta la vita di Bob Dylan interpretato da Timothée Chalamet, è uscito a mani vuote, deludendo le previsioni. La serata è stata anche amara per Emilia Pèrez, che aveva ricevuto tredici nomination, ma che non ha ottenuto alcun premio, a causa delle controversie legate al caso Karla Sofia Gascon, l’attrice transgender protagonista del film, che è stata al centro di polemiche per alcuni tweet discriminatori risalenti al passato. Nonostante ciò, Zoe Saldana è riuscita a portare a casa il premio come miglior attrice non protagonista.
Premi principali: un mix di sorprese e conferme
Subito dopo Anora, il film The Brutalist di Brady Corbet si è distinto con tre statuette, tra cui miglior attore a Adrien Brody, che ha vinto il suo secondo Oscar che arriva dopo 22 anni dal primo trionfo per Il Pianista. Corbet ha dedicato il suo premio alla lotta contro l’antisemitismo e il razzismo, con un messaggio potente di inclusività. Il film ha ricevuto anche i premi per la colonna sonora e la fotografia. Tra gli altri vincitori, Kieran Culkin ha ottenuto il premio come miglior attore non protagonista per il suo ruolo in A Real Pain.
A fare storia è stato anche il cineasta lettone Gints Zilbalodis, che con il suo film d’animazione Flow. Un mondo da salvare ha vinto l’Oscar per il miglior film d’animazione, battendo il colosso Disney Inside Out 2. Con un budget tra i più bassi della storia, Zilbalodis ha dimostrato che, con passione e determinazione, anche il cinema più umile può raggiungere i vertici. Il film ha portato la Lettonia alla sua prima statuetta.
Tra gli altri premiati, la pellicola brasiliana Io Sono Ancora Qui di Walter Salles ha vinto come miglior film internazionale. Il premio per la miglior canzone originale è andato a El Mal, mentre Paul Tazewell ha fatto la storia come il primo uomo di colore a vincere l’Oscar per i migliori costumi con Wicked, con un emozionato discorso di accettazione.
Un Oscar politicamente carico
La serata non è stata però priva di polemiche. L’Academy, pur cercando di mantenere uno show apolitico, ha visto un intervento dell’ospite O’Brien che ha preso spunto dal film Anora per fare una battuta su Vladimir Putin, suscitando qualche reazione tra il pubblico. Inoltre, la causa palestinese è arrivata al centro dei riflettori con la vittoria per il miglior documentario del film No Other Land, realizzato da un collettivo israelo-palestinese, che racconta la distruzione di un villaggio in Cisgiordania, un tema che ha acceso il dibattito sulla “pulizia etnica” del popolo palestinese.
In Memoriam e omaggi speciali
In una serata segnata da vittorie e delusioni, l’omaggio finale è andato alla leggenda di Hollywood Gene Hackman, scomparso recentemente, con un tributo emozionante che ha visto la partecipazione di Morgan Freeman, suo co-protagonista in Gli Spietati, il suo ricordo è stato accolto con grande commozione dalla platea. Il segmento “In Memoriam” ha inoltre visto l’omaggio musicale a James Bond, con un saluto speciale alla storica saga, dopo il passaggio della sua direzione creativa a Amazon
Con una cerimonia ricca di emozioni, sorprese e momenti intensi, gli Oscar 2025 si confermano come un palcoscenico dove il cinema indipendente riesce a sfidare le convenzioni, dando spazio a nuove voci e storie. L’Academy ha premiato una serie di film che riflettono i temi del cambiamento, della resistenza e della speranza, in un mondo che continua a lottare per la giustizia e l’inclusione.
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