Transizione energetica, PPE: “Irrealistico l’obiettivo di porre fine alle vendite di auto a combustione”
Il Partito Popolare Europeo, che sostiene la Von Der Lyen, auspica la revoca del divieto al 2035, "in favore della neutralità tecnologica" L'articolo Transizione energetica, PPE: “Irrealistico l’obiettivo di porre fine alle vendite di auto a combustione” proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Il bando delle nuove auto termiche programmato per il 2035 deve essere cancellato“. Questa è la posizione ufficiale del Partito Popolare Europeo, principale schieramento politico al Parlamento Ue: “L’obiettivo di porre fine alle vendite di auto con motore a combustione interna entro il 2035 sembra più irrealistico che mai. Il prossimo divieto ai motori a combustione interna dovrebbe essere revocato per riflettere la neutralità tecnologica”.
Un messaggio forte, soprattutto alla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, impegnata in un dialogo strategico con le aziende dell’automotive continentale, sempre più in crisi. Il prossimo 5 marzo sarà presentato un piano d’azione a riguardo, ma le prime bozze trapelate hanno fatto storcere il naso a molti attori, incluso il Ppe, che già aveva criticato le politiche della Commissione per la decarbonizzazione del settore trasporti.
“Con 13 milioni di posti di lavoro, 255 fabbriche e 15 milioni di veicoli prodotti ogni anno, che rappresentano fino al 7% del Pil dell’Ue, non è esagerato dire che l’industria automobilistica sia il cuore pulsante della potenza industriale europea”, ribadisce il Ppe (che sostiene la von der Leyen), sottolineando che “purtroppo, questo cuore pulsante è in difficoltà, progressivamente minato da diversi fattori economici e da passi falsi politici dalle conseguenze disastrose”.
Per il Partito Popolare Europeo, “non si tratta solo della perdita di posti di lavoro, ma della sovranità stessa del nostro continente” e “devono essere l’industria, gli ingegneri e i ricercatori a decidere come raggiungere” i target di decarbonizzazione. “Il divieto dei motori a combustione interna, previsto per il 2035, dovrebbe essere revocato per riflettere la neutralità tecnologica, che storicamente è sempre stata un successo per la mobilità europea”, chiosa il Ppe: “Consentire un mix di tecnologie offre la flessibilità necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici senza soffocare l’innovazione o danneggiare l’industria”.
Nei giorni scorsi era stata l’Anfia, l’associazione italiana della filiera automobilistica, a criticare una prima bozza del Piano d’Azione che sarà presentato il 5 marzo. “È incomprensibile, per la nostra filiera, che la Commissione non stia andando nella direzione necessaria all’industria, così come indicato dal Rapporto di Mario Draghi nei suoi ripetuti interventi su questo tema”, ha sostenuto Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti Anfia e vicepresidente Clepa: “Non dobbiamo avere paura di cambiare la rotta tracciata dalla scorsa legislatura europea non solo perché non si è rivelata vincente, ma anche perché, nel frattempo, lo scenario mondiale è cambiato”. Secondo l’Anfia, nella bozza manca “un ridisegno complessivo del percorso della transizione alla decarbonizzazione della mobilità” che “contempli l’adozione del principio di neutralità tecnologica” e consenta l’utilizzo dei carburanti di origine non fossile a basso o nullo contenuto carbonico”.
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