The Last of Us 2 – Craig Mazin parla ai telespettatori: «Non stiamo vivendo un’apocalisse»

The Last of Us 2 è tornata su HBO il 14 aprile. Mentre gli autori hanno parlato delle possibili reazioni negative dei fan a quel che vedremo nei nuovi episodi, noi abbiamo scritto la recensione del primo episodio, del secondo episodio e ieri del terzo. In opere come la serie HBO siamo soliti cercare riferimenti al mondo reale e… Leggi di più »The Last of Us 2 – Craig Mazin parla ai telespettatori: «Non stiamo vivendo un’apocalisse» The post The Last of Us 2 – Craig Mazin parla ai telespettatori: «Non stiamo vivendo un’apocalisse» appeared first on Hall of Series.

Apr 29, 2025 - 22:14
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The Last of Us 2 – Craig Mazin parla ai telespettatori: «Non stiamo vivendo un’apocalisse»

The Last of Us 2 è tornata su HBO il 14 aprile. Mentre gli autori hanno parlato delle possibili reazioni negative dei fan a quel che vedremo nei nuovi episodi, noi abbiamo scritto la recensione del primo episodio, del secondo episodio e ieri del terzo.

In opere come la serie HBO siamo soliti cercare riferimenti al mondo reale e alla situazione politica, sociale e ambientale attuale. Secondo il creatore e showrunner Craig Mazin si tratta però di un qualcosa che andrebbe ridimensionato.

Secondo Mazin, creatore di The Last of Us, non sempre le persone collegano ciò che vedono nelle serie TV alla realtà

Craig Mazin ha affermato di essere convinto che la gente stia un po’ esagerando nel cercare a tutti i costi riferimenti a situazioni reali nelle serie tv come la sua The Last of Us.

Alla domanda sull’impatto che le notizie vere possono avere sul pubblico di una TV narrativa, Mazin ha risposto a IndieWire: “Beh, a volte è difficile dirlo”. 

Continua:

Credo che tendiamo a sopravvalutare quanto le persone colleghino ciò che accade nel mondo reale a ciò che vedono quando guardano una serie TV o un film. Viene naturale pensare che facciano certi collegamenti allegorici, ma in realtà non sono sicuro che noi stessi li facciamo così tanto e non sono sicuro che loro vedano le cose in questo modo“.

Mazin ha proseguito:

Spesso le persone si connettono a queste storie a modo loro. Quello che so è che, quando i tempi sono stati difficili, il nostro settore ha sempre offerto gioia, una ‘fuga’. Io non credo si tratti di una ‘fuga’. Penso piuttosto che sia un modo per ricordarci tutte le emozioni che proviamo, che ci fanno piangere o ridere. Ci dà la possibilità di sentire le emozioni in modo sicuro, in un luogo dove non ci sono conseguenze permanenti, ma dove possiamo in qualche modo connetterci gli uni con gli altri e vivere un’esperienza comune. È questo che fa la cultura. È questo che l’arte ha sempre fatto, quindi spero che sia così che le persone si avvicinino a questa stagione.”

Mazin ha inoltre detto di The Last of Us:

Non stiamo vivendo un’apocalisse di funghi, non ancora. Sembra che stiamo barcollando, ma non siamo ancora arrivati a quella situazione. Ma ci immedesimiamo nella storia di Joel ed Ellie perché capiamo che la loro storia non riguarda un’apocalisse di funghi. La loro storia riguarda la paternità. Riguarda l’infanzia. Riguarda l’amore e la lealtà, i legami che creiamo per proteggere le persone che amiamo e i modi in cui le danneggiamo cercando di proteggerle”.

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