Tempesta dazi sui mercati

Incubo recessione, le Borse in rosso. Trump: ora misure su farmaci e chip. .

Apr 4, 2025 - 11:09
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Tempesta dazi sui mercati

"È il giorno della rovina", sintetizza l’Economist. Dal Giardino delle rose della Casa Bianca, Donald Trump sfregia la realtà, distrugge i mercati e annichilisce la fiducia. Se c’è incertezza gli investitori fuggono. Oltre 2.500 miliardi di dollari (2.000 solo a Wall Street, S&P -5%, Nasdaq -6%) il conto complessivo delle perdite. Cade il biglietto verde (-1,7% sull’euro). Giù pure criptovalute (Bitcoin -6%) e petrolio (-7%). Il falò finanziario comincia in Giappone (mentre la Cina resiste), si allarga all’Europa (-422 miliardi) e poi intossica gli indici americani. "Rischio recessione negli Stati Uniti", ammette JP Morgan, non certo nemica del tycoon. E il Vix, l’indicatore della paura, segna subito +30%.

In Europa Milano chiude a -3,59% (maglia nera). Flessioni pesanti anche a Parigi (-3,31%), Francoforte (-2,93%), Amsterdam (-2,67%), Zurigo (-2,34%). Cali più contenuti a Londra (-1,59%) in conseguenza dei dazi dimezzati rispetto alla Ue. "Non c’è ordine nel disordine", riassume la gravità del momento la commissaria Ursula von der Leyen. Ancora: "L’Europa "delusa dall’alleato più antico" dovrà prepararsi "all’impatto che sarà inevitabile", ma ha "tutto ciò che serve per superare la tempesta". "Bullismo unilaterale" è la condanna senza appello della Cina. Con quella inusuale tabella stile agente di cambio di località turistica, con i dazi aggiuntivi Paese per Paese e il racconto vittimista e fasullo dell’America derubata, The Donald compatta il pianeta contro le sue misure e le sue panzane: nella tabella presidenziale, "la colonna di sinistra sui dazi che gli altri Paesi applicherebbero sui prodotti Usa è totalmente folle: da dove viene?", ironizza il premio Nobel Paul Krugman. "L’Iva non è un dazio", svela "la bufala" l’economista Carlo Cottarelli.

L’aritmetica piegata a esigenze narrative non è certo una novità. Specialmente a Washington. "L’intervento è finito! Il paziente è sopravvissuto e sta guarendo, la prognosi è che il paziente sarà molto più forte, più grande, migliore e più resiliente che mai. Rendiamo l’America di nuovo grande!!!", insiste The Donald. "Non scommettete contro il Presidente!", ammonisce la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. "Serve una svolta e questa lo è", sostiene il vice Trump JD Vance a Fox News, incurante delle critiche internazionali e nazionali. Apple (-9%) e Nike (-14%) ne sono il simbolo, vista la dipendenza dalle catene di approvvigionamento asiatiche (dazi al Vietnam al 46%, all’India al 26% e alla Cina al 34%, che in aggiunta a quelli del 20% imposti all’inizio dell’anno, fanno il 54%). I rincari al dettaglio peseranno inevitabilmente sui consumatori americani o sull’invenduto. Il rischio c’è e le Borse flettono. Reazione "attesa", minimizza Trump promettendo altri dazi "su farmaceutica e chip".

"Tutte le opzioni sono sul tavolo", fa filtrare la Commissione europea in relazione alle ritorsioni da approvare in assenza di negoziati, mediando tra aspirazioni e paure dei 27. "Negoziare, reagire, diversificare" sono i tre binari lungo i quali si muove l’Unione a fronte di dazi "illegali e ingiustificati". La prima serie di contromisure su acciaio e alluminio è attesa a metà mese: controvalore 26 miliardi di euro l’anno, esattamente quanto le tariffe Usa al 25%. Poi toccherà a auto e camion leggeri (stessa storia). Il resto si vedrà. Molte capitali, da Roma e Varsavia, premono per negoziare evitando un’escalation "che farebbe male a tutti".

Da Trump una "decisione brutale e infondata", denuncia Emmanuel Macron, invitando i settori francesi più colpiti a "sospendere gli investimenti negli Stati Uniti". Perché in attesa di "ogni ulteriore chiarimento, nulla è escluso". Nella cassetta di Bruxelles figurano anche misure contro i grandi gruppi digitali americani. Secondo il Nyt, l’Ue starebbe addirittura ipotizzando una sanzione da oltre un miliardo di dollari nei confronti di X – il social di proprietà Elon Musk – per violazione della legge contro i contenuti illeciti e la disinformazione. E allora sì che con Trump sarebbe guerra totale.