Tra le rovine di Ciudad Perdida: viaggio nella giungla colombiana
Articolo inviato da un lettore e rivisto dalla redazione Un’antica città avvolta dal mistero Il mio viaggio a CIUDAD PERDIDA, nel cuore della SIERRA NEVADA DE SANTA MARTA in COLOMBIA, è stato molto più di un semplice trekking. È stato un cammino interiore, un’immersione profonda in una terra sacra dove la natura domina sovrana e […] Tra le rovine di Ciudad Perdida: viaggio nella giungla colombiana

Articolo inviato da un lettore e rivisto dalla redazione
Un’antica città avvolta dal mistero
Il mio viaggio a CIUDAD PERDIDA, nel cuore della SIERRA NEVADA DE SANTA MARTA in COLOMBIA, è stato molto più di un semplice trekking. È stato un cammino interiore, un’immersione profonda in una terra sacra dove la natura domina sovrana e la storia sussurra tra le foglie. Questo sito archeologico, spesso definito la “Machu Picchu colombiana”, è un tesoro millenario riscoperto solo negli anni ’70, ma la cui origine risale al VIII secolo. Camminare sui suoi gradini di pietra coperti di muschio è come entrare in un tempo che non esiste più, un tempo che solo la giungla ha protetto con gelosa custodia.
Dove si trova Ciudad Perdida
Ciudad Perdida si trova nella regione caraibica della COLOMBIA, incastonata tra le vette della Sierra Nevada, la catena montuosa costiera più alta del mondo. Da Santa Marta, affacciata sul Mar dei Caraibi, inizia un itinerario che, giorno dopo giorno, s’addentra in un mondo remoto, lontano dalla civiltà. I sentieri si snodano tra colline scoscese, fiumi impetuosi e vallate lussureggianti, offrendo scenari che cambiano continuamente sotto lo sguardo attento della foresta tropicale.
La geografia: una natura che comanda il ritmo
Questa regione è un mosaico di biodiversità: la foresta pluviale si intreccia con montagne selvagge e fiumi cristallini. Il percorso verso la città perduta attraversa il fiume Buritaca, che scorre impetuoso tra le gole, e si inerpica su pendii ricoperti di liane, felci giganti e alberi secolari. Alcuni tratti sembrano scavati nella vegetazione stessa, con il verde che avvolge ogni cosa in una danza silenziosa e vibrante.
I paesaggi sono continuamente modellati da una natura potente, che impone il proprio ritmo. Ogni giorno si affrontano salite ardue e discese scivolose, ma ogni passo conduce più vicino a un mondo che sfugge al tempo.
Un’esperienza che richiede anima e corpo
Il trekking per raggiungere Ciudad Perdida non è per tutti. Si tratta di un viaggio di circa 4-6 giorni, a seconda del ritmo e delle condizioni fisiche. Ogni tappa richiede resistenza, adattabilità e una buona dose di spirito d’avventura. Si dorme in semplici campi base, tra amache e zanzariere, si mangia cibo cucinato sul momento e si convive con gli elementi.
Ma è proprio questa autenticità a rendere il viaggio così speciale. Ogni sforzo viene ripagato con paesaggi mozzafiato, incontri con la popolazione indigena Kogi, e la sensazione profonda di essere parte di qualcosa di più grande, qualcosa che sfugge alla razionalità.
Archeologia nel cuore della giungla
Quando finalmente si raggiunge la Ciudad Perdida, l’impatto è indescrivibile. Teyuna, come la chiamavano gli antichi indigeni Tayrona, si rivela in tutta la sua imponenza: terrazze circolari di pietra, scale che si arrampicano sulle montagne, piattaforme che un tempo ospitavano templi e abitazioni.
Ogni pietra racconta una storia. Ogni gradino, scolpito nella roccia, è un messaggio lasciato da una civiltà avanzata, che costruì in armonia con l’ambiente, rispettando la sacralità del territorio. I petroglifi, incisi sulle rocce lungo il sentiero, sono simboli misteriosi che ancora oggi sfuggono a una decifrazione completa.
Il clima: una giungla che respira
Il clima di questa regione è caldo e umido per la maggior parte dell’anno. Le piogge tropicali, frequenti e improvvise, cadono con forza e trasformano i sentieri in ruscelli fangosi. Ma è proprio questa umidità a donare alla giungla la sua vitalità: ogni foglia brilla di verde intenso, ogni fiore esplode di colore, ogni suono – dal canto degli uccelli agli echi lontani delle scimmie – vibra nell’aria densa.
Le giornate sono spesso accompagnate da un caldo opprimente, mitigato solo dal sollievo dei bagni nei fiumi lungo il percorso. La sera, la temperatura scende leggermente, ma l’umidità resta alta, avvolgendo ogni cosa in un velo sottile di rugiada.
Un viaggio per l’anima
Più che un viaggio fisico, quello verso Ciudad Perdida è un cammino spirituale. Incontrare i Kogi, discendenti diretti dei Tayrona, ascoltare i loro racconti, condividere con loro momenti di silenzio, è un’opportunità rara per riflettere sul nostro modo di vivere e sul nostro rapporto con la natura.
Mi sono sentito piccolo, ma mai insignificante. Ogni passo mi ha insegnato qualcosa: sulla resilienza, sull’equilibrio, sulla connessione profonda con la terra. Ciudad Perdida non è solo una meta, è una rivelazione.
Tra le rovine di Ciudad Perdida: viaggio nella giungla colombiana