Superbike, “terzo incomodo” cercasi. Il Mondiale già ristretto a Bulega e Razgatlioglu?
Nicolò Bulega e Toprak Razgatlioglu si sono spartiti i successi nelle gare del Mondiale Superbike sin qui disputate. Alla tripletta dell’italiano a Phillip Island, ha risposto quella del turco a Portimao. In Portogallo, il venticinquenne della Ducati si è peraltro attestato sempre alle spalle del ventottenne della Bmw (incappato però in un paio di passaggi […]

Nicolò Bulega e Toprak Razgatlioglu si sono spartiti i successi nelle gare del Mondiale Superbike sin qui disputate. Alla tripletta dell’italiano a Phillip Island, ha risposto quella del turco a Portimao. In Portogallo, il venticinquenne della Ducati si è peraltro attestato sempre alle spalle del ventottenne della Bmw (incappato però in un paio di passaggi a vuoto in Australia, che determinano il distacco di 29 punti in classifica generale).
Siamo solamente a un sesto della stagione, ma viene da chiedersi se ci potrà essere qualche altro protagonista oltre ai due appena citati. Francamente, ora come ora, la risposta è negativa. Sul piano prestazionale, i più vicini al tandem di testa sono Alvaro Bautista (compagno di squadra di Bulega) e Danilo Petrucci, alfiere del Team Barni.
Quattro podi per lo spagnolo, vincitore dei titoli 2022 e 2023, ma anche un paio di “zero” e soprattutto il fatto di essere sempre arrivato alle spalle della moto gemella. Ormai è l’abitudine, perché il venticinquenne emiliano ha guadagnato con forza i galloni di caposquadra. Intendiamoci, quanto sta facendo il quarantenne castigliano è rimarchevole, ma è difficile immaginarlo più competitivo del #11 sul lungo periodo.
È notevole anche quanto sta compiendo Petrucci, che a 34 anni sta vivendo un’autentica resurrezione agonistica. L’umbro è molto solido, ma non sembra in grado di proporsi come un serio contender al titolo, anche perché paga il fatto di non essere in una struttura ufficiale. Il medesimo discorso si può applicare ad Andrea Iannone, il quale ha diverse affinità (anagrafiche e legate alla rinascita) con Danilo. La differenza è rappresentata dalla continuità, che al trentacinquenne abruzzese ha sempre fatto difetto.
Andrea Locatelli deve fronteggiare l’evidente inferiorità di Yamaha nei confronti di Ducati e della Bmw con il #1 sul cupolino, il cui valore è aumentato dal “manico” di chi la pilota (citofonare a Michael van der Mark per avere delucidazioni sul reale valore della M1000RR in relazione alle Panigale V4R).
Insomma, vedremo se Assen – con il suo layout particolare e le bizze del meteo – ci regalerà qualche sorpresa. La sensazione è, tuttavia, che possa essere estemporanea. Il Mondiale 2025 appare già destinato a tramutarsi in una corsa a due fra Bulega e Razgatlioglu. Sarà davvero così? Felicissimi di essere smentiti dagli accadimenti delle prossime settimane.