Superbike. Andrea Locatelli, buona la 154ma! Finalmente la vittoria dopo un inseguimento infinito!

Quanto accaduto ieri ad Assen, ovverosia il doppio ritiro di Nicolò Bulega a causa di persistenti problemi alla sua Ducati, ha eclissato l’esito di Gara-2, nella quale l’emiliano ha dovuto rinunciare a un successo ormai acquisito quando mancavano pochissimi chilometri alla bandiera a scacchi. La vittoria è andata ad Andrea Locatelli, ed è su di […]

Apr 14, 2025 - 13:38
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Superbike. Andrea Locatelli, buona la 154ma! Finalmente la vittoria dopo un inseguimento infinito!

Quanto accaduto ieri ad Assen, ovverosia il doppio ritiro di Nicolò Bulega a causa di persistenti problemi alla sua Ducati, ha eclissato l’esito di Gara-2, nella quale l’emiliano ha dovuto rinunciare a un successo ormai acquisito quando mancavano pochissimi chilometri alla bandiera a scacchi. La vittoria è andata ad Andrea Locatelli, ed è su di lui che è doveroso focalizzarsi.

Il bergamasco ha conseguito la prima affermazione della carriera nel Mondiale Superbike, coronando un inseguimento infinito. Ci sono volute 154 competizioni, tra gare canoniche e superpole race, per festeggiarlo. Eppure, alla fine, il lombardo ce l’ha fatta. Con merito, perché orbitava attorno al risultato pieno da anni, senza tuttavia mai riuscire a completare l’allunaggio.

Una situazione per certi versi paradossale, poiché nel frattempo Locatelli acciuffava podi a raffica. È difatti giunto cinque volte secondo e quattordici volte terzo prima di issarsi sul gradino più alto! “Chi l’ha dura, la vince” recita un adagio popolare. In effetti, non si potrebbe scegliere motto migliore per il bergamasco, capace di riciclarsi con successo fra le derivate di serie dopo una carriera mai decollata nel Motomondiale.

Dominatore assoluto del campionato Supersport 2020, promosso a “scudiero” di Toprak Razgatlioglu nel 2021 e diventato poi punta di diamante di Yamaha in Superbike nel momento in cui il turco si è trasferito alla Bmw, Locatelli ha visto il proprio status nobilitarsi progressivamente. Era considerato, però, un eterno piazzato. A ragione, perché questo dicevano i risultati, corroborati da due quarti e un quinto posto nel Mondiale.

Quella fastidiosa etichetta, da ieri, non c’è più. Andrea ha finalmente vinto. Se ne parla poco, perché chiaramente si è visto servire l’affermazione su un piatto d’argento. Però, come recita un adagio britannico legato alle corse, “if you want to win races, first you have to finish races!”. Se vuoi vincere le gare, prima devi finirle.

Come detto, lo status di Locatelli ha sempre fatto un passo in avanti. Ora è terzo in classifica iridata, a -29 da Bulega e a -8 dall’ex compagno di box Razgatlioglu (i tre, peraltro, condividono curiosamente il compleanno, essendo tutti nati il 16 ottobre). Può essere ritenuto il “terzo incomodo” nella corsa al titolo? Molto dipenderà dalla Yamaha e, a questo tema, si penserà più avanti. Oggi è semplicemente un dovere togliersi il cappello di fronte al bergamasco, non più “grande piazzato”, celebrandolo come merita un vincitore legittimo.