Suore imprenditrici aprono il primo ristorante di clausura, ma finiscono in tribunale: “Hanno usato lingotti d’oro per comprare il terreno e l’affitto”

Il locale sorgerà ad Arriondas, nelle Asturie, nel nordovest spagnolo, su una delle rotte più battute dal turismo religioso e ha già ricevuto decine di prenotazioni L'articolo Suore imprenditrici aprono il primo ristorante di clausura, ma finiscono in tribunale: “Hanno usato lingotti d’oro per comprare il terreno e l’affitto” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 20, 2025 - 13:51
 0
Suore imprenditrici aprono il primo ristorante di clausura, ma finiscono in tribunale: “Hanno usato lingotti d’oro per comprare il terreno e l’affitto”

In Spagna sta per aprire il primo “ristorante di clausura”. No, non è una boutade ma una delle notizie che da giorni tiene banco sui media iberici, conquistati dall’impresa ideata dalle Hermanas Clarisas de Belorado, le suore clarisse di Belorado a Burgos, nella regione di Castiglia y Leon. Ma Myryam, Alma e Sion, le tre religiose che hanno messo in piedi questa impresa gastronomica, tra l’ideazione del menù e il boom di prenotazioni, dovranno anche trovare il tempo di difendersi in tribunale: su di loro incombe infatti l’inchiesta sulla vendita di lingotti d’oro che hanno usato per comprare un terreno e per pagare l’affitto del locale.

LE SUORE RIBELLI APRONO UN “RISTORANTE DI CLAUSURA” – Le protagoniste di questa apertura che infiamma la ristorazione spagnola sono un gruppo di suore già note alle cronache. Sia quelle gastronomiche che quelle religiose. La comunità monastica delle Hermanas Clarisas de Belorado nove mesi fa si era infatti separata dalla Chiesa Cattolica, con un vero e proprio scisma annunciato in un documento di settanta pagine, pubblicato il 12 maggio scorso. Il risultato? Una scomunica da parte di Papa Francesco, a giugno, e il progressivo avvicinamento alle posizioni ultraconservatrici del movimento religioso della Pia Union de Sancti Pauli Apostoli, guidato da Pablo de Rojas Sánchez-Franco. Sul fronte culinario, invece, le suore erano già note “per la produzione di cioccolatini di ottima qualità, richiesti da chef in tutta la Spagna”, come riporta Cook del Corriere della Sera. Nei giorni scorsi, ecco il grande salto: le “religiose ribelli” hanno ottenuto la licenza per aprire il primo ristorante di clausura al mondo.

A TAVOLA CON LE RELIGIOSE SPAGNOLE, IL MENÙ – Il locale sorgerà ad Arriondas, nelle Asturie, nel nordovest spagnolo, su una delle rotte più battute dal turismo religioso e ha già ricevuto decine di prenotazioni. A rivelarlo sono le stesse suore su X, in alcuni post in cui ringraziano per “il sostegno ricevuto da parte degli asturiani durante le intense giornate dei preparativi”. A rivelare qualcosa di più sul menù del nuovo ristorante sono le stesse Myryam, Alma e Sion, fresche di trasferimento nelle Asturie dopo lo sfratto dal convento di Belorado. Nei loro piatti ci sarà “un connubio di pietanze tradizionali asturiane e il meglio della cucina delle clarisse”. E ovviamente non mancheranno i loro celebri cioccolatini. Per non compromettere il voto di clausura, le suore hanno precisato che saranno unicamente responsabili della cucina e vivranno nelle stanze della struttura al piano superiore, mentre per il lavoro in sala è stato assunto del personale ad hoc.

LE INDAGINI SUI LINGOTTI D’ORO DOPO LO SFRATTO DAL CONVENTO – Nemmeno il tempo di festeggiare l’imminente apertura del locale e già le Hermanas Clarisas di Belorado devono fare i conti con la giustizia spagnola. Il quotidiano locale Diario de Burgos ha infatti rivelato che su di loro pende un’inchiesta della magistratura. La Procura indaga sulla possibile “origine fraudolenta” del denaro col quale l’ex badessa del convento di Santa Chiara, Laura Garcia de Viedma, ha acquistato un terreno a Covadonga, nelle Asturie, e pagato l’affitto del locale ad Arriondas. In particolare, la guardia civile indaga sulla vendita di lingotti d’oro per un totale di 1,73 kg e 130mila euro di valore. Ma da dove provenivano questi lingotti? Secondo l’arcivescovado di Burgos, l’oro fa parte dei beni appartenenti alla comunità religiosa gestita dall’autorità dipendente dal Vaticano. Le ex monache sostengono invece di aver venduto depositi in vari fondi di investimento per acquistare oro come bene non deprezzabile e questi lingotti li avrebbero poi venduti per mettere in piedi il ristorante di clausura e per acquistare un terreno di 7mila metri quadri.

L'articolo Suore imprenditrici aprono il primo ristorante di clausura, ma finiscono in tribunale: “Hanno usato lingotti d’oro per comprare il terreno e l’affitto” proviene da Il Fatto Quotidiano.