Settimana positiva per i mercati alle prese con le trimestrali

I conti, in particolare di Meta e Microsoft, danno prova della continua forza di Big Tech negli USA, nonostante le incertezze create dalle guerre commerciali e le sfide di regolamentazione e antitrust

Mag 2, 2025 - 19:01
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Settimana positiva per i mercati alle prese con le trimestrali

La settimana per i mercati finanziari si è avviata al rialzo dopo che la Casa Bianca ha preannunciato un alleggerimento dei dazi sul comparto auto. Gli occhi degli investitori, poi, sono stati puntati sulla stagione delle trimestrali che ha preso pieno ritmo: l’attenzione è stata catalizzata, soprattutto, dai conti delle big tech, le cosiddette “magnifiche sette”, ovvero Microsoft, Apple, Meta e Amazon.

A Meta il fatturato sale del 16% a 42,3 miliardi di dollari e l’utile del 35% a 16,6 miliardi, mentre aumentano gli investimenti; Microsoft migliora i ricavi del 13% a 70,1 miliardi e i profitti del 18% a 25,8 miliardi, con i servizi cloud di Azure cresciuti del 35%. Quanto a Apple e Amazon hanno riportato conti solidi e oltre le attese tra gennaio e marzo, quasi 42 miliardi complessivi, ma le guerre commerciali globali e, soprattutto le offensive contro la Cina, costano care, pesano sull’outlook e richiedono revisioni del business.
Sul fronte macroeconomico, prezzi in USA che crescono più del previsto e crescita economica in rallentamento rappresentano uno scenario particolarmente difficile da gestire per la Federal Reserve, il cui board si riunisce la prossima settimana.

 

Il mercato del lavoro USA non mostra segnali di cedimento ma neppure di particolare forza

Le cifre sul report non-farm payroll di aprile hanno mostrato una leggera flessione rispetto al mese precedente (+185k), ma sono risultate superiori alle attese del consensus. Il dato (+177k) è comunque superiore rispetto al dato medio degli ultimi 12 mesi (+152k). Il mondo del lavoro non mostra segnali di cedimento, tuttavia, con le revisioni al ribasso dei mesi precedenti lascia qualche dubbio sull’effettiva forza dell’ultimo periodo. Crediamo, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, che l’effetto dei dazi non sia ancora presente e quindi ci aspettiamo una Federal Reserve molto cauta nella prossima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee). Riteniamo altamente probabile che il presidente della FED, Jerome Powell, possa mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali nella riunione del FOMC della prossima settimana (mercoledì 7 maggio). I mercati hanno reagito con un discreto rialzo sia dell’azionario USA che del dollaro.

Sempre in USA, la contrazione del PIL, nel primo trimestre 2025, ha alimentato i timori di un rallentamento della più grande economia mondiale nel contesto di una guerra commerciale globale, rappresentando uno scenario particolarmente difficile da gestire per la Federal Reserve, il cui board si riunisce la prossima settimana. Nonostante l’aggiornamento sul PIL abbia riacceso i timori recessivi, l’andamento dei prezzi evidenziato dall’indice PCE è destinato a favorire un atteggiamento attendista da parte della Banca centrale statunitense e sostenendo il corso del biglietto verde.

 

Gli altri dati macroeconomici della settimana

Sull’altra sponda dell’Atlantico, a causa delle tensioni commerciali, il sentiment economico dell’Eurozona ad aprile è sceso sui minimi da dicembre passando dai 95 punti di marzo a 93,6.

 

La politica del dollaro forte rimane intatta

Nell’ultimo periodo il dollaro mostrato segni di ripresa grazie alle notizie sugli accordi commerciali che hanno alimentato l’ottimismo come segnale di ciò che potrebbe accadere nei prossimi 100 giorni dell’amministrazione Trump. Un sostegno è arrivato anche dalle parole del Segretario al Tesoro, Scott Bessent, secondo cui gli USA proseguiranno la politica del “dollaro forte”.

 

Oro, domanda globale ai massimi da 9 anni

Nel primo trimestre la domanda globale di oro è salita dell’1% su base annua e, a quota 1.206 tonnellate, ha raggiunto il valore più’ elevato da nove anni a questa parte. Secondo quanto riporta il Word Gold Council, per trovare un livello analogo bisogna risalire al primo trimestre del 2016. Poco meno di un quinto della domanda totale di oro, 244 tonnellate è arrivata dalle Banche centrali, con un rallentamento rispetto ai trimestri precedenti, ma ampiamente nella media rispetto ai passati tre anni. Quello che è cresciuto, secondo il World Gold Council, è la domanda da parte di ETF (Exchange Traded Funds): è balzata del 170% su base annua a 552 tonnellate, segnando il valore più’ elevato dal primo trimestre del 2022.

 

La performance settimanale delle borse: il risiko bancario spinge Milano

I più forti rialzi sono stati registrati dalla piazza di Francoforte che guadagna il 4,6% seguita dalla borsa di Milano in salita del 4,1%, grazie al risiko bancario. Bene Parigi che sale del 3,5% e Londra del 2,2%. Madrid mostra un rialzo del 2% circa. Il finale si prefigura in forte rialzo anche per la borsa di Wall Street, con l’indice Nasdaq in salita del 5%, grazie alle trimestrali delle Big Tech.

 

I migliori e peggiori a Piazza Affari

A Piazza Affari, protagoniste sono le banche, sulla scia di un processo di consolidamento che procede a pieno ritmo: Mediobanca segna una crescita a doppia cifra (+10,3%), così come MPS (+10,1%) e Banca Generali (+11,3%). Settimana tonica anche per Stellantis (+3,1%) che ha pubblicato la trimestrale: i numeri sono risultati in linea con le stime, ma il gruppo, causa dazi, si è visto costretto a sospendere la guidance. Confermato l’arrivo di un nuovo AD entro la prima metà dell’anno. Tra le migliori anche a Recordati (+7%). che ha beneficiato dei giudizi positivi degli analisti a seguito del Capital Markets Day.