Xbox e PlayStation, effetto dazi Usa: come cambia il prezzo delle console
I colossi dei videogiochi hanno rivisto all'insù i prezzi delle console a causa della guerra dei dazi tra Usa e Cina: dopo la PlayStation sale anche il costo della Xbox

Gli effetti della guerra dei dazi sui prezzi non risparmia il settore dei videogame. Dopo i rincari applicati dalla Sony sulla PlayStation, anche Microsoft ha annunciato aumenti sul costo delle console Xbox Series X e Series S, oltre che sui nuovi giochi e accessori.
Un incremento di 50 euro per entrambe le versioni, che è scattato a partire dall’1 maggio.
I rincari su Xbox
Come comunicato da Microsoft, il prezzo della Xbox Series X e della Series S passerà dunque rispettivamente dai 299,99 ai 349,99 euro e dai 499,99 ai 549,99 richiesti fino a qualche giorno fa.
Negli aumenti rientrano ovviamente anche le altre versioni, dalla Xbox Series S da 1 TB, che raggiunge in listino i 399,99 euro, alla Xbox Series X 2 TB Galaxy Black Special Edition arrivata a 699,99 euro, incluse tutte le periferiche e i videogiochi: i titoli dell’azienda statunitense saliranno da 69,99 a 79,99 dollari, quindi oltre i 70 euro.
Il colosso ha precisato che il sovrapprezzo sui videogame inizierà da Natale e non sarà retroattivo: l’incremento sulle etichette già negli scaffali non dovrebbe dunque subire variazioni. Rispetto a Stati Uniti e Canada, inoltre, in Europa la multinazionale non ha ritoccato il costo delle cuffie Xbox.
“Sappiamo che questi cambiamenti sono impegnativi e sono stati realizzati con un’attenta valutazione, considerando le condizioni di mercato e l’aumento dei costi di sviluppo – ha scritto Microsoft nella nota ufficiale con cui giustifica i rialzi ai propri clienti – Guardando al futuro, continuiamo a concentrarci sull’offrire più modi per giocare a più titoli su qualsiasi schermo e garantire valore ai giocatori”.
I rincari riguardano tutto il mercato internazionale e hanno come ragione principale la guerra dei dazi tra Usa e Cina, dove si trovano i principali siti di produzione delle Xbox e non solo: a Shenzhen in particolare, la multinazionale taiwanese Foxconn assembla la maggior parte delle console della Microsoft.
Gli aumenti sulla PlayStation
Ma sul territorio del gigante asiatico sono presenti anche la maggioranza degli stabilimenti dei colossi Nintendo e Sony.
Proprio il produttore della PlayStation ha già annunciato i rialzi con effetto immediato nell’Unione europea e nel Regno Unito, a causa del “contesto economico difficile”, tra inflazione, tassi di cambio instabili e il nuovo scenario commerciale globale, pesantemente influenzato, appunto dai dazi del 145% imposti dagli Usa sui prodotti in arrivo dalla Cina.
Da metà aprile, il prezzo della PlayStation 5 Digital Edition è salito dell’11% a 499,99 euro mentre nel Regno Unito del 10%, arrivando a 429,99 sterline.
Secondo le stime di Bloomberg, i rincari sul costo della console potrebbero spingersi anche fino al 30%, al 25% negli Stati Uniti, dove non è stato ancora ufficializzato nessun aumento, previsto però nell’arco di poche settimane.
Bloccati i preordini della Nintendo Switch 2
I dazi hanno colpito anche la Nintendo, che, nell’attesa di capire gli sviluppi e gli effetti della guerra commerciale sul settore tecnologico a livello internazionale, ha congelato i preordini della tanto attesa Switch 2.
Il lancio della nuova console della casa giapponese è stato programmato il 5 giugno al prezzo di 449,99 dollari, ma alla luce delle mosse dei competitor anche questa cifra potrebbe essere ritoccata all’insù.