La diversificazione del portafoglio in tempi estrema incertezza
L’andamento dei mercati finanziari negli ultimi mesi ha messo in luce l’importanza della diversificazione del portafoglio, come sottolinea Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch. Secondo Flossbach, anche se la recente sovraperformance dei titoli europei non dovesse continuare, questa resta un chiaro promemoria della necessità di una diversificazione che vada oltre i confini degli Stati... Leggi tutto

L’andamento dei mercati finanziari negli ultimi mesi ha messo in luce l’importanza della diversificazione del portafoglio, come sottolinea Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch. Secondo Flossbach, anche se la recente sovraperformance dei titoli europei non dovesse continuare, questa resta un chiaro promemoria della necessità di una diversificazione che vada oltre i confini degli Stati Uniti.
In un’analisi approfondita, Flossbach evidenzia che l’indice MSCI World, che ha un forte orientamento verso gli USA e solo il 15% di esposizione alle azioni europee, non offre più una diversificazione adeguata per gli investitori globali. Questo è particolarmente evidente quando si osservano i settori che hanno brillato nel primo trimestre, come le banche, le telecomunicazioni, l’energia (petrolio) e le utility (elettricità). Questi titoli, orientati al mercato interno, hanno mostrato buone performance, mentre le industrie più legate all’export, come i beni di lusso e l’automotive, hanno subito le conseguenze della politica commerciale “America First” dell’amministrazione USA.
Flossbach, tuttavia, non sembra essere preoccupato dalle turbolenze nei mercati azionari. Secondo lui, i mercati spesso reagiscono in modo eccessivo alle notizie negative, dimenticando che gli Stati Uniti rimangono una destinazione vitale per le esportazioni europee, ma non l’unica. “I dazi possono aumentare i prezzi – ad esempio, su veicoli o beni di lusso – ma i marchi premium spesso mantengono il potere di determinazione dei prezzi”, ha dichiarato. Inoltre, molte aziende europee hanno un’impronta globale e una resilienza comprovata, che le rende meno vulnerabili agli shock politici.
Un altro tema centrale della riflessione di Flossbach riguarda l’oro, che negli ultimi tempi ha assunto un ruolo sempre più rilevante come rifugio sicuro per gli investitori. Il prezzo dell’oro è visto come un indicatore delle incertezze globali, con molte banche centrali e investitori che cercano di proteggere le loro riserve da potenziali interferenze da parte degli Stati Uniti. Come spiega Flossbach, “tra le principali classi di attività liquide, solo l’oro offre questo livello di protezione”, in quanto i Treasury USA potrebbero essere soggetti a sequestri o tasse punitive sulle transazioni, misure che sono state ventilate dal Presidente degli Stati Uniti.
Nel 2024, per il terzo anno consecutivo, le banche centrali hanno acquistato oltre 1.000 tonnellate di oro, con Cina, India, Polonia e Turchia tra i maggiori acquirenti. Questo trend ha visto un’accelerazione anche nel 2025, con un notevole aumento delle partecipazioni globali di ETF in oro. “Solo nel primo trimestre del 2025, le partecipazioni globali di ETF in oro sono aumentate di circa 160 tonnellate”, ha osservato Flossbach, suggerendo che il lungo periodo di discesa del prezzo dell’oro potrebbe essere giunto al termine.
Con i mercati azionari in stallo e l’intensificarsi dei rischi geopolitici, l’oro sta guadagnando sempre più interesse, soprattutto tra gli investitori finanziari. A questo si aggiungono le preoccupazioni riguardo a potenziali minacce all’indipendenza della Federal Reserve e alla possibilità di un indebolimento del dollaro USA sotto la presidenza di Donald Trump. “In questo contesto, l’oro viene sempre più visto come la valuta di ultima istanza”, ha concluso Flossbach, un’evoluzione che, sebbene comprensibile, potrebbe suscitare preoccupazione per le implicazioni di una tale tendenza.
La riflessione di Flossbach offre un’importante lezione per gli investitori, ricordando che, in un mondo finanziario sempre più incerto, la diversificazione e la protezione contro le incertezze globali rimangono le chiavi per una gestione efficace del portafoglio.