“Senza stipendio per quattro mesi all’anno”: com’è andata a finire la battaglia delle operaie Ferrero pagate 5 euro l’ora

La famosa “magia di Kinder Sorpresa” è proprio qui: racchiusa in quei 5 euro l’ora riservati alle lavoratrici e ai lavoratori che confezionano i prodotti di cioccolato più famosi d’Italia. Nei mesi scorsi avevamo seguito i primi tumulti delle operaie (sì, il personale è in gran parte femminile) della Proteco Srl, un’azienda che confeziona proprio gli...

Feb 13, 2025 - 14:31
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“Senza stipendio per quattro mesi all’anno”: com’è andata a finire la battaglia delle operaie Ferrero pagate 5 euro l’ora

La famosa “magia di Kinder Sorpresa” è proprio qui: racchiusa in quei 5 euro l’ora riservati alle lavoratrici e ai lavoratori che confezionano i prodotti di cioccolato più famosi d’Italia. Nei mesi scorsi avevamo seguito i primi tumulti delle operaie (sì, il personale è in gran parte femminile) della Proteco Srl, un’azienda che confeziona proprio gli ovetti Kinder, Mon Chéri e Raffaello per la multinazionale Ferrero.

Il 26 settembre, infatti, davanti ai cancelli della Proteco di Castagnito, a Neive in provincia di Cuneo, ci fu il primo sciopero che, solo una settimana dopo, si spostò davanti ai cancelli della Ferrero ad Alba, con un messaggio chiaro: “Appalti Ferrero: 30 anni di sfruttamento. Vogliamo il tempo pieno e un salario dignitoso”.

Ne abbiamo parlato qui: La vera sorpresa degli ovetti Kinder? Lavoratrici sfruttate e pagate 5 euro l’ora, lo scandalo degli appalti Ferrero

Da allora è emersa, tramite il sindacato Usb, una vertenza sulla retribuzione, che in alcuni casi arrivava a malapena a 5 euro l’ora (a fronte dei 17 miliardi di fatturato del colosso di Alba di Giovanni Ferrero).

Cosa è accaduto

La vicenda ha radici profonde: inizialmente assunte dalla cooperativa GTPM, le lavoratrici sono successivamente transitate sotto la gestione di Proteco S.r.l., azienda specializzata nell’automazione, che ha deciso di applicare il contratto collettivo nazionale Multiservizi, ritenuto meno adeguato alle mansioni effettivamente svolte. Questa scelta contrattuale ha contribuito a mantenere le retribuzioni su livelli minimi, nonostante le operaie siano impegnate in attività fondamentali per la produzione dolciaria di Ferrero, come il confezionamento dei noti ovetti Kinder Sorpresa.

Di fronte a questa situazione, il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) ha proclamato il primo sciopero nella storia di queste lavoratrici il 26 settembre 2024, con un presidio davanti ai cancelli di Proteco. Successivamente, come dicevamo, il 4 ottobre 2024, la protesta si è spostata direttamente davanti allo stabilimento Ferrero ad Alba, sottolineando la responsabilità della multinazionale nella catena degli appalti. Le richieste principali delle lavoratrici includono l’applicazione di un contratto collettivo adeguato alle mansioni svolte, il riconoscimento di una retribuzione equa e la stabilizzazione delle ore contrattuali con passaggio al tempo pieno.

In questi giorni, lo studio legale Bausardo & Partners di Torino ha presentato una diffida ufficiale alle società coinvolte: GTPM, Proteco e Ferrero Italia, quest’ultima considerata responsabile in solido in quanto primo committente. Secondo Enzo Miccoli dell’USB, sulla base di un conteggio provvisorio, sarebbe necessario un milione di euro per sanare le posizioni retributive non riconosciute. Il sindacato chiede anche trasparenza sui dettagli del contratto d’appalto e un mansionario con posizioni retributive chiare.

Le lavoratrici ora promettono altre manifestazioni e non escludono di portare il caso all’Ispettorato del lavoro e, se necessario, trascinare l’azienda in tribunale. Questa mobilitazione rappresenta un passo importante nella lotta per i diritti delle lavoratrici degli appalti, spesso invisibili ma essenziali nella filiera produttiva di grandi multinazionali come Ferrero.

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