“Se firmi risparmi in bolletta”: Allarme truffa fornitori, stanno fregando gli anziani I Se non paghi ti staccano il gas

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Apr 18, 2025 - 23:17
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“Se firmi risparmi in bolletta”: Allarme truffa fornitori, stanno fregando gli anziani I Se non paghi ti staccano il gas

Attenzione a firmare questo contratto. Potresti ritrovarti con una valanga di costi insostenibili sul groppone

L’era della digitalizzazione ha condotto ad un progressivo aumento delle truffe, che ormai avvengono sempre più attraverso strumenti telematici, a danno della popolazione più anziana.

Soggetti indubbiamente più fragili, ma soprattutto meno esperti ed accorti quando si tratta di navigare su Internet, che vuol dire inevitabilmente tentare di schivare i numerosi tentativi di truffa che vengono tesi agli utenti.

Siano questi SMS, messaggi su social network, email o telefonate, i malintenzionati sono capaci di rinnovarsi con il passare delle stagioni, mettendo in atto stratagemmi sempre più subdoli, in modo da impedire ai fruitori della rete di smascherare i poco nobili atti.

E’ per questo fondamentale mettere in allerta, soprattutto gli appartenenti alle fasce d’età più elevate, relativamente ai rischi che si corrono nella navigazione web, fornendo una panoramica su quelli che possono essere i campanelli d’allarme dai quali diffidare.

Una “trappola” senza eguali

Quanto accaduto in Provincia di Macerata ha davvero dell’incredibile. Lo scorso ottobre 2024 un pensionato di 77 anni si è rivolto ad un ufficio postale per sbrigare una faccenda correlata all’attivazione di un contratto di fornitura gas, potendo beneficiare di un’agevolazione a tutela delle persone vulnerabili. La richiesta riguardava due abitazioni adiacenti, in modo da mantenere i costi sotto una determinata soglia; mai avrebbe potuto pensare che di lì a poco gli sarebbero stati attivati due contratti Placet nettamente più onerosi, portando il prezzo delle bollette a lievitare dai 250 ai quasi 1000 euro ad immobile.  L’errore è venuto alla scoperta soltanto dopo alcuni mesi, più precisamente il 18 gennaio 2025, data della ricevuta della prima bolletta.

Nel leggere cifre inimmaginabili, la reazione spontanea è stata quella di rivolgersi immediatamente al numero verde per chiedere spiegazioni in merito, segnalando l’errore presso l’ufficio postale dove l’attivazione era, presumibilmente, avvenuta, formalizzando il reclamo soltanto due giorni dopo, il 20 gennaio 2025, al fine di richiedere che il contratto venisse modificato, con conseguente ricalcolo delle bollette. Soltanto dopo quasi un mese – e svariati reclami -, il pensionato ha ricevuto una comunicazione scritta in cui veniva spiegato che l’attivazione erronea fosse frutto di un errore da parte di un’impiegata, ma limitandosi a confermare l’avvenuta sottoscrizione di un contratto Placet e a fornire a beneficio del richiedente un bonus per “scusarsi”, poi mai effettivamente erogato.

Pensionati al computer
Pensionati al computer (Depositphotos foto) – www.financecue.it

Un guaio irrisolvibile

Dopodiché, silenzio tombale; nessuna informazione o comunicazione formale recapitata a destinazione del richiedente. Ciò nonostante, ma esclusivamente accedendo alla pagina dei servizi postali personalmente, il 77enne ha finalmente appreso l’avvenuta modifica del contratto, malgrado le differenti bollette che, nel corso delle settimane, erano continuate a giungere all’indirizzo dello stesso, sino a raggiungere un ammontare complessivo pari a 4.000 euro in appena 4 mesi. Pagare il servizio usufruito – mette in chiaro il figlio dell’uomo, residente negli Stati Uniti d’America – è sempre stata la principale intenzione, ma ciò deve avvenire in relazione a quanto effettivamente consumato, non in presenza di importi oltremodo gonfiati.

Un reclamo, due solleciti online, ripetute telefonate al numero verde, per ritrovarsi con pugno di mosche in mano. A rendere la situazione ancor più surreale, il fatto che nella sezione del portale online dedicata alla tracciabilità dei reclami effettuati, non fossero presenti segnalazioni, facendo figurare che i soggetti invischiati in tale situazione non si fossero mai dedicati a compiere solleciti. L’unica persona dimostratasi realmente disponibile e volenterosa di riparare l’errore, è stata proprio l’impiegata che lo aveva inavvertitamente commesso, che ha aiutato il pensionato a sua moglie nella compilazione dei moduli, seguendoli nell’iter sino al suo trasferimento presso un altro ufficio, evento a seguito del quale il personale dell’ufficio postale di riferimento non è stato in grado di fornire il supporto e l’efficacia precedente.

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