Scontro Trump-Zelensky sulla Crimea. Il presidente Usa al leader di Kiev: «Firmi subito l’accordo sui minerali»

A Mosca «tre ore di colloqui costruttivi» tra l'inviato del tycoon Witkoff e Putin. In mattinata, un'autobomba ha ucciso un generale in Russia L'articolo Scontro Trump-Zelensky sulla Crimea. Il presidente Usa al leader di Kiev: «Firmi subito l’accordo sui minerali» proviene da Open.

Apr 25, 2025 - 23:34
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Scontro Trump-Zelensky sulla Crimea. Il presidente Usa al leader di Kiev: «Firmi subito l’accordo sui minerali»

Donald Trump è tornato sulla questione «terre rare». Sul suo social Truth ha accusato Volodymyr Zelensky di «non aver ancora firmato i documenti definitivi sull’importantissimo accordo sui minerali con gli Stati Uniti», si legge. «È in ritardo di almeno tre settimane. Si spera che venga firmato immediatamente. I lavori sull’accordo di pace globale tra Russia e Ucraina procedono senza intoppi. Il successo sembra essere imminente!», il messaggio del presidente Usa. Oggi – venerdì 25 aprile – il suo inviato speciale Steve Witkoff ha incontrato al Cremlino il leader russo Vladimir Putin per fare il punto sui negoziati di pace. «Un colloquio costruttivo e molto utile» durato tre ore, durante le quali si è parlato della possibilità di avviare trattative dirette tra Mosca e Kiev, secondo la parte russa. Ma il presidente è stato chiaro: la Crimea «appartiene» all’Ucraina, e la posizione su questo «resta immutata». Per il tycoon in Crimea, però, «ci sono sempre stati i russi» e «la popolazione parla in gran parte russo», e comunque è già stata «consegnata» a Mosca dall’allora presidente Barack Obama, ha affermato l’inquilino della Casa Bianca, riferendosi all’annessione della penisola sul Mar Nero da parte di Mosca nel 2014. Trump comunque non ha escluso di potere incontrare il presidente ucraino a Roma in occasione dei funerali di Papa Francesco. Anche Zelensky ha fatto sapere che potrebbe rinunciare alla trasferta.

L’inviato Usa Witkoff a colloquio con Putin

Stando a ciò che emerso dall’incontro al Cremlino tra Usa e Russia, i due Paesi sembrano vicini a un’intesa per porre fine alla guerra in Ucraina sulla base di un piano che pare però molto favorevole agli interessi di Mosca. «La Russia è pronta a concludere un accordo sulla risoluzione del conflitto ucraino, ma ci sono ancora alcuni punti specifici di questo accordo, che devono essere perfezionati, e siamo impegnati proprio in questo processo», ha detto alla Cbs il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Ribadendo come dal punto di vista di Mosca, «Trump è l’unico leader mondiale che ammette la necessità di affrontare le cause profonde della crisi ucraina».

Generale russo ucciso da un’autobomba

Intanto, nella mattinata di oggi un generale dell’esercito russo, Yaroslav Moskalik, è morto nei dintorni di Mosca dopo che la sua auto è saltata in aria. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ci sono «motivi per credere che i servizi speciali ucraini siano coinvolti nell’omicidio» soprattutto perché «il generale era loro noto già per il suo lavoro nel Gruppo di contatto di Minsk e nel formato Normandia per la risoluzione del conflitto in Ucraina sudorientale», ha detto Zakharova, citata dalla Tass. «Se l’inchiesta confermerà la pista ucraina in questo caso – ha continuato -, allora ciò dimostrerà ancora una volta alla comunità mondiale la natura barbara e traditrice del regime di Kiev, che punta su un’escalation del confronto militare con la Russia e ignora irresponsabilmente le proposte costruttive volte a trovare una soluzione pacifica al conflitto».

Il Cremlino: «Attentato terroristico»

Nel primo pomeriggio di oggi – venerdì 25 aprile – la portavoce aveva già bollato il gesto come «un attentato terroristico». «La questione principale è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca», aveva affermato Zakharova. Moskalik era il vice capo della direzione operativa principale dello stato maggiore delle forze armate russe. Secondo una prima ricostruzione delle autorità russe la sua auto sarebbe esplosa a Balashikha, vicino Mosca, «a seguito della detonazione di un ordigno esplosivo artigianale riempito di schegge». «La task force investigativa, composta da investigatori, esperti forensi, esperti e dipendenti delle unità operative delle forze dell’ordine, ha iniziato a esaminare la scena dell’incidente», ha detto la rappresentante ufficiale del Comitato investigativo russo, Svetlana Petrenko. Nessun dito puntato esplicitamente su Kiev, per ora. Dall’Ucraina non è arrivato sin qui alcun commento al riguardo.

In copertina: ANSA / YURI KOCHETKOV | Poliziotti russi sul luogo dell’esplosione a Balashikha, Mosca, 25 aprile 2025

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