Scontro India-Pakistan. Trump: stop alle armi. Ma la tensione resta alta
New Delhi accusa Islamabad di aver violato i patti. Esplosioni nel Kashmir. Smentite voci sul riconoscimento della Palestina da parte del presidente Usa.

Il presidente americano, Donald Trump, si prepara al tour nella regione del Golfo, dove incontrerà non solo il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammad Bin Salman, ma anche i capi di Stato di Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Un tour che è già leggenda, se non altro per le notizie, smentite, che stanno circolando alla sua vigilia. La prima, epocale, è che il tycoon sarebbe pronto a riconoscere la Palestina. Un annuncio che, secondo l’indiscrezione, sarebbe dovuto arrivare proprio durante la visita nel Golfo. Ma l’ambasciatore americano a Gerusalemme ha smentito categoricamente. La seconda, è che Trump sarebbe pronto a ribattezzare il Golfo Persico, Golfo d’Arabia. Una mossa che farebbe infuriare l’Iran.
Di certo, il numero uno della Casa Bianca è in piena attività diplomatica e se da una parte con la Russia e l’Ucraina non ha raggiunto ancora risultati apprezzabili, dall’altra si è intestato il merito della tregua (oltremodo fragile) fra India e Pakistan, che da qualche giorno hanno ripreso, dopo anni, scontri armati, i più violenti dal 1999. È stato proprio lui a dare la notizia durante la notte attraverso il suo Truth Social. "Dopo una lunga notte di discussioni mediate dagli Stati Uniti sono felice di annunciare che India e Pakistan hanno acconsentito a un pieno e immediato cessate il fuoco". Nonostante la notizia sia stata confermata da entrambi i ministri degli Esteri, New Delhi ha accusato Islamabad di aver violato gli accordi. Nella regione del Kashmir indiano sono state udite esplosioni.
Il capo della diplomazia indiana, Subrahmanyam Jaishankar, ha scritto su X che il suo Paese ‘continuerà a combattere il terrorismo’. Segno che sono pronti a riprendere le armi in qualsiasi momento. Washington, pur rivendicando il risultato, si mantiene vigile. Anche perché il capitolo sembra più ‘caldo’ di quanto già appaia in questo momento. La Cnn ha riportato, senza fornire ulteriori dettagli, che il vicepresidente, JD Vance, si sia speso in prima persona per una tregua, dopo aver appreso un’informazione di intelligence, che però non è stata resa nota. Si sa solo che il numero due della Casa Bianca, ha telefonato al premier indiano, Narendra Mondi, per convincerlo ad accettare un cessate il fuoco nel tempo minore possibile.
Ad avvalorare la tesi che Washington fosse in possesso di dati particolarmente inquietanti, c’è il fatto che il Segretario di Stato, Marco Rubio ha monitorato da vicino le schermaglie fra i due Paesi, entrambi con potenza nucleare, nonostante i due dossier ‘scottanti’ presenti sul suo tavolo. Se si sia trattato di un successo a pieno titolo o di un risultato temporaneo, potranno dirlo solo le prossime ore. La tensione fra New Delhi e Islamabad, nel frattempo, rimane alta.