Leone sulla tomba di Francesco
Va a pregare a Santa Maria Maggiore. Ai cardinali: dignità e lavoro centrali. .

Papa Leone ai suoi esordi confeziona già diversi bagni di folla. "Ci piace!", dice una famiglia veneta attovagliatasi in una pizzeria appena fuori Santa Maggiore dove Prevost è voluto andare al suo secondo giorno da Pontefice per omaggiare il suo predecessore papa Francesco. Ma sono densissimi i messaggi che ha già distillato ieri incontrando il collegio cardinalizio, a partire dalla scelta del nome. "Ho scelto questo nome per Leone XIII, il Papa della enciclica Rerum Novarum. La Chiesa vuole rispondere alle sfide di dignità, giustizia, lavoro".
Leone XIII aveva puntato dopo i Papi-Re, a una Chiesa che si aprisse al mondo e aveva puntato in particolare su quello allora emergente dei lavoratori quando in Italia era ancora da venir la rivoluzione industriale ma era già realtà negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia, in Germania. Allora papa Pecci voleva già andare oltre le ideologie, quella socialista e quella nazionalista che poi produssero rivoluzioni, regimi e dittature. Di tutto questo è consapevole papa Prevost, che dimostra subito di cercare una chiave per andare oltre le divisioni e le polarizzazioni dell’oggi, raccogliendo l’eredità dei predecessori ma anche cercando di indovinare un futuro per la Chiesa, anche oltre il tema necessario della pace.
Il nuovo Papa mette in chiaro anche l’adesione al solco tracciato dal Concilio Vaticano II e invoca l’aiuto stesso dei suoi confratelli: "La vostra presenza mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità. So prima di tutto di poter contare sempre, sempre sul suo aiuto, l’aiuto del Signore, e, per sua Grazia e Provvidenza, sulla vicinanza vostra e di tanti fratelli e sorelle che in tutto il mondo credono in Dio, amano la Chiesa e sostengono con la preghiera e con le buone opere il Vicario di Cristo".
Intanto, dietro le mura vaticane ci si ricompatta subito attorno alla figura del nuovo Pontefice. Il cardinale Parolin, il grande sconfitto, evidenzia che per Leone c’è stato un grande applauso dei porporati in Conclave. Timothy Dolan, influente porporato della diocesi di New York, rivendica la nazionalità americana oltre ogni aspettativa e ogni pregiudizio anti Usa. Ma anche il cardinale Hoellerich, gesuita vicinissimo a Francesco che aveva tentato di lavorare alla candidatura di Mario Grech, sottolinea che quello per Prevost non è un voto anti-Trump, soprattutto perché "il pontificato sarà lungo". Capace quindi di andare oltre i presidenti o i leader politici del momento. La Chiesa guarda a un orizzonte lungo. Prevost andando al santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano, quello di Madre Teresa di Calcutta, ha già esibito la sua devozione mariana. E l’omaggio a Francesco dà pace ai bergogliani.