Sanità, al via a Torino le visite mediche la domenica e la sera per ridurre le liste d’attesa
L’Asl Città di Torino ha dato il via a una sperimentazione per ridurre le liste d’attesa, introducendo visite mediche serali nei giorni feriali e appuntamenti la domenica mattina. Il progetto, che durerà sei mesi, miraio a offrire ai cittadini un accesso più rapido alle prestazioni sanitarie senza la necessità di richiedere permessi lavorativi. Il primo...

L’Asl Città di Torino ha dato il via a una sperimentazione per ridurre le liste d’attesa, introducendo visite mediche serali nei giorni feriali e appuntamenti la domenica mattina. Il progetto, che durerà sei mesi, miraio a offrire ai cittadini un accesso più rapido alle prestazioni sanitarie senza la necessità di richiedere permessi lavorativi.
Il primo ospedale a inaugurare l’iniziativa è stato il Martini, con visite domenicali dalle 10 alle 13 in diverse specialità, tra cui cardiologia, ortopedia, neurologia e urologia. Da lunedì 17 febbraio, invece, gli ambulatori di altri ospedali torinesi—come il San Giovanni Bosco, il Maria Vittoria e l’Oftalmico—saranno operativi anche la sera, dalle 18 alle 21, garantendo così un ampliamento dell’offerta sanitaria.
Il servizio è disponibile per i residenti e domiciliati nell’area dell’Asl, e le prenotazioni avvengono tramite il Cup. Un totale di sessanta professionisti, tra medici e infermieri, ha aderito al progetto, ricevendo un compenso aggiuntivo per le ore di lavoro straordinarie. L’obiettivo della Regione Piemonte è estendere il servizio a tutto il territorio regionale entro la fine del mese.
Il sindacato medici è contrario
L’iniziativa ha ricevuto il plauso del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che l’ha definita un modello da seguire per migliorare l’accesso alle cure. Tuttavia il progetto non ha convinto del tutto i sindacati medici, che ritengono insufficiente l’ampliamento dell’orario senza un incremento del personale. Secondo loro, senza nuove assunzioni e un miglioramento delle condizioni lavorative, il rischio è che si tratti solo di una misura temporanea e poco risolutiva.
Più favorevoli, invece, gli infermieri, che accolgono con favore ogni iniziativa mirata a potenziare la sanità pubblica, sottolineando che le prestazioni sono su base volontaria e retribuite. Secondo loro è preferibile che i professionisti operino all’interno del sistema sanitario pubblico piuttosto che rivolgersi al privato.
I cittadini che hanno già usufruito del servizio si sono detti soddisfatti. Per molti, poter accedere a visite specialistiche senza dover perdere ore di lavoro rappresenta un grande vantaggio, soprattutto per i liberi professionisti, che altrimenti subirebbero una doppia perdita economica tra mancati guadagni e costi sanitari.
Resta da vedere se questa sperimentazione riuscirà a ridurre in modo significativo i tempi di attesa. Il direttore sanitario dell’ospedale Martini, Andrea Campobasso, ha espresso ottimismo, affermando che il riscontro iniziale è stato positivo e che questa potrebbe essere una delle strategie utili a migliorare il sistema sanitario piemontese.
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