Israele arresta il regista palestinese che ha vinto l’Oscar con “No Other Land”

Hamdan Ballal, co-regista del documentario No Other Land recentemente premiato agli Oscar, è stato aggredito da decine di coloni in Cisgiordania, riportando ferite alla teste e allo stomaco. Mentre il regista palestinese veniva trasportato in ospedale su un’ambulanza, le forze di occupazione israeliane lo hanno fermato e arrestato, non prendendo invece alcuna misura contro i […] The post Israele arresta il regista palestinese che ha vinto l’Oscar con “No Other Land” appeared first on L'INDIPENDENTE.

Mar 25, 2025 - 13:03
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Israele arresta il regista palestinese che ha vinto l’Oscar con “No Other Land”

Hamdan Ballal, co-regista del documentario No Other Land recentemente premiato agli Oscar, è stato aggredito da decine di coloni in Cisgiordania, riportando ferite alla teste e allo stomaco. Mentre il regista palestinese veniva trasportato in ospedale su un’ambulanza, le forze di occupazione israeliane lo hanno fermato e arrestato, non prendendo invece alcuna misura contro i coloni autori del linciaggio. D’altronde, le aggressioni a danno dei palestinesi compiute in un clima di impunità sono diventate la norma in Cisgiordania, immortalata anche nello stesso documentario diretto da Ballal insieme a Basel Adra, Rachel Szor e Yuval Abraham, che hanno dato vita a un collettivo israelo-palestinese che solo poche settimane fa, a Los Angeles, avevano chiesto la tutela dei diritti dei palestinesi e denunciato il regime di violenza a cui sono sottoposti nell’inerzia internazionale.

Hamdan Ballal, al momento dell’aggressione, si trovava al villaggio di Susya, nella regione di Masafer Yatta, la stessa in cui è stato girato il documentario premio Oscar “No Other Land”, che ha acceso i riflettori sulle demolizioni arbitrarie compiute dallo Stato ebraico in Cisgiordania e sulle violenze dell’esercito e dei coloni israeliani a danno della popolazione locale. Intorno alle 18, decine di coloni hanno assaltato le case del villaggio, aggredendo residenti e attivisti solidali, tra cui un minorenne israeliano. Hamdan Ballal ha riportato diverse ferite e, come ha scritto Yuval Abraham su X, al momento non si hanno sue notizie.

Il linciaggio del regista palestinese avviene in un clima di escalation totale ad opera di Israele, che martedì scorso ha definitivamente rotto a Gaza un fragile cessate il fuoco e nei fatti poco rispettato: nell’ultima settimana, l’esercito israeliano ha ucciso centinaia di palestinesi, distrutto l’ultimo ospedale oncologico, preso di mira la Croce Rossa e costretto le Nazioni Unite a ritirare parte dei propri dipendenti e ridurre le attività umanitarie.«Abbiamo iniziato con i passi normativi per imporre la sovranità sulla Cisgiordania», ha dichiarato il ministro per le finanze israeliano Bezalel Smotrich, a rappresentanza di un governo che sta continuando l’invasione del territorio palestinese tra sfollamenti e uccisioni. In parallelo, Israele porta avanti indisturbato i bombardamenti in Siria e in Libano. «Riteniamo che queste cose [gli attacchi, ndr] siano inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele e questo alimenta una maggiore radicalizzazione che è anche contro lo Stato ebraico», si è limitata a dire Kaja Kallas, l’alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri. Di pressioni concrete e sanzioni neanche l’ombra, per un’Unione europea sempre più complice del partner israeliano.

[di Salvatore Toscano]

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