Azioni Fincantieri crollano: realizzi o sell-off? Prezzi tornano accessibili
Quarta seduta di borsa consecutiva tinta di rosso per le azioni Fincantieri. La quotata della cantieristica navale, già reduce dal…

Quarta seduta di borsa consecutiva tinta di rosso per le azioni Fincantieri. La quotata della cantieristica navale, già reduce dal pesante ribasso di ieri, a metà mattinata viaggia su un rosso del 5,5 per cento precipitando a 10,2 euro. Per farsi un’idea dell’ampiezza del crollo di Fincantieri, è sufficiente tenere conto che mercoledì scorso il titolo prezzava a 11,5 euro mentre oggi vale 1,3 euro di meno.
L’entità del ribasso messo a segno nelle ultime sedute non può non impensierire gli investitori e infatti sono in tanti a chiedersi se sul titolo siano in atto i classici realizzi tecnici che spesso fanno capolinea a seguito di una grande cavalcata oppure se sia in atto un vero e proprio sell-off. Nel prima caso il trend ribassista, per quanto forte, potrebbe comunque restare entro precisi range di prezzo mentre nel secondo potrebbero tradursi in un prolungato ritracciamento. A rendere difficile la formulazione di una risposta a questa domanda sono i dati di performance.
Le azioni Fincaniteri, prima del crollo iniziato nella seconda metà della scorsa settimana, sono state a lungo nella lista dei migliori titoli di tutta la borsa di Milano. E in effetti proprio i numeri dicono che, nonostante il recente ribasso, le azioni Fincantieri restano apprezzate del 13 per cento su base mensile e del 94 per cento anno su anno! Insomma un titolo davvero in salute che, al massimo, dovrebbe rappresentare ora un’occasione di acquisto e non un asset da cui stare alla larga. Gli investitori che fino ad ora hanno preferito restare alla finestra in attesa di prezzi di accesso più convenienti potrebbero appunto sfruttare il crollo degli ultimi giorni per acquistare azioni Fincantieri.
Al di là della situazione specifica di questa quotata, infatti, dinamiche simili si possono sempre sfruttare in ottica speculativa ricorrendo all’operatività con strumenti derivati come i CFD.
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Il focus è sui conti dell’esercizio 2024 di Fincantieri
Tra le recenti notizie che hanno riguardato Fincantieri c’è la pubblicazione dei conti dell’esercizio 2024. La quotata ha chiuso l’anno con un ritorno all’utile. Un evento con implicazioni ovviamente positive che, tuttavia, era ampiamente atteso dal mercato e di conseguenza non c’è stato alcun impatto positivo sui prezzi delle azioni.
Scendendo più nel dettaglio, in un contesto geopolitico caratterizzato da forte discontinuità, l‘azienda è passata da una perdita di 53 milioni di euro nel 2023 a un utile di 27 milioni di euro nel 2024 facendo meglio di quelle che erano le stesse previsioni del piano industriale.
Ma il 2024 è stato anche l’anno record per gli ordini acquisiti, che praticamente sono raddoppiati rispetto all’anno precedente raggiungendo i 15 miliardi di euro. Il backlog ha toccato quota 31 miliardi di euro con un balzo del 34 per cento anno su anno.
Scendendo nel conto economico, poi l’Ebitda è salito del 28 per cento attestandosi fino a quota 209 milioni di euro, con un margine che è passato al 6,3 per cento dal 5,2 per cento del 2022 battendo le stesse attese previste dalla guidance della società. Ancora i ricavi hanno registrato un aumento del 6,2 per cento attestandosi a quota 8,13 miliardi di euro mentre l’Ebit nell’arco di un anno è passato dai 162 milioni di euro nel 2023 a 246 milioni di euro con un margine del 3 per cento che si raffronta con il 2,1 per cento dell’anno precedente.
Ma le buone notizie non si fermano qui. Anche sul fronte debito c’è stato un miglioramento importante. Nel 2024, Fincantieri ha ridotto il proprio debito da 2,27 miliardi di euro a 1,28 miliardi di euro, beneficiando anche dell’aumento di capitale utilizzato per l’acquisto di Wass.
Per finire, per quello che riguarda ordini e commesse, l’azienda nel 2024 ha consegnato 20 navi e ha mantenuto un portafoglio ordini di 28 unità.
Le previsioni sull’esercizio 2025 di Fincantieri
Accanto ai conti relativi al 2024, Fincantieri ha anche fornito le previsioni per il 2025 che includono il consolidamento di Remazel e Wass. I vertici della quotata si attendono ricavi per 9 miliardi di euro, con un Ebitda margin che, alla fine del 2025, dovrebbe segnare un aumento ad oltre il 7 per cento. Per quello che invece riguarda il debito, l’indebitamento dovrebbe rimanere sui livelli del 2024.
Volendo tirare le somme, non solo i conti 2024 di Fincantieri sono robusti ma anche le previsioni sull’esercizio 2025 sono decisamente solide. A completare il quadro ci sono poi una strategia industriale efficace e un portafoglio ordini molto robusto.
Eppure nonostante questa situazione e queste prospettive, le azioni Fincantieri stanno crollando oramai da giorni.
L’impressione è che il titolo stia scontando prese di profitto dopo che il prolungato rally aveva condotto i prezzi ai nuovi top. Non si deve infatti dimenticare che proprio quegli 11,5 euro raggiunti dalla quotata lo scorso venerdì altro non erano che i massimi storici. La teoria per cui le prese di profitto in atto sarebbero fisiologiche trova conferma nel fatto che, appena pochi giorni fa, gli analisti di Banca Akros aveva confermato la raccomandazione a accumulate con target price addirittura alzato a 11,5 euro. Questa view moderatamente improntata all’ottimismo non è però condivisa da Kepler Cheuvreux che, più di recente, aveva si alzato il prezzo obiettivo a 11,7 euro ma aveva anche ribadito il rating in essere a hold ossia mantenere.
Per la cronaca entrambe le valutazioni implicano un discreto potenziale di upside rispetto a quelle che sono le attuali quotazioni di Fincantieri.