Ritrovato il corpo di Viktoria Roshchyna, la giornalista ucraina torturata, uccisa e restituita senza nome in un sacco bianco dai russi
Scomparsa nell'estate del 2023, è stata inaspettatamente ritrovata in un enorme scambio "umanitario" L'articolo Ritrovato il corpo di Viktoria Roshchyna, la giornalista ucraina torturata, uccisa e restituita senza nome in un sacco bianco dai russi proviene da Open.

“Roshchyna, V.V.” è il nome scritto su un’etichetta attaccata a una gamba. Poi, il test del DNA. Così che è stato riconosciuto il corpo di Viktoria Roshchyna, giornalista freelance ucraina di 27 anni scomparsa nell’agosto 2023 nelle zone occupate dall’invasore russo. Inaspettatamente, è stata ritrovata tra gli oltre 750 corpi restituiti da Mosca nel più grande scambio umanitario avvenuto dall’inizio dell’invasione su vasta scala iniziata nel 2022, contenuta dentro un sacco bianco, etichettato “NM SPAS 757”.
La scomparsa, la detenzione e il decesso
Scomparsa nell’agosto del 2023, per oltre un anno è stata smistata tra almeno due centri di detenzione non ufficiali e una prigione russa, prima dell’annuncio della sua morte nell’ottobre del 2024. Dopo mesi di ricerche e appelli, il suo nome è riemerso tra i cadaveri restituiti a febbraio 2025 in uno scambio tra Russia e Ucraina. Un corpo identificato inizialmente come maschile, con ferite multiple, abrasioni, emorragie in varie parti del corpo, segni di tortura compatibili con scariche elettriche, una costola rotta e lesioni al collo. Secondo l’autopsia ucraina, erano presenti anche segni di una precedente autopsia effettuata in Russia e l’assenza di alcuni organi interni.
Il reportage
La reporter, nel 2023, ha tentato di documentare i cosiddetti “ghost detainees”, ossia i migliaia di civili ucraini detenuti arbitrariamente dall’esercito russo e nascosti in carceri e centri di detenzione non ufficiali, sia nell’Ucraina occupata che in Russia. Tra le vittime dell’esercito russo risulterebbero circa 16.000-20.000 civili, tra questi anche attivisti e parenti di militari ucraini, torturati, deportati o costretti a “confessare”, fornendo false dichiarazioni utili alla propaganda russa come era avvenuto alla stessa Roshchyna nel 2022. Il gruppo internazionale di giornalismo investigativo Forbidden Stories, con il contributo di 13 testate e 45 giornalisti, ha ripercorso il lavoro svolto da Viktoria. Secondo quanto riportato dal Guardian, le strutture di detenzione individuate sarebbero circa 180.
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