Riaprono i misteriosi Castelli di Cannero: ora puoi visitare (finalmente) questi gioielli dimenticati del Lago Maggiore
Ci sono luoghi che sembrano usciti da un racconto, con castelli affacciati sull’acqua, isole misteriose e leggende di briganti. Poi scopri che esistono davvero, e si trovano in Piemonte. I Castelli di Cannero, ad esempio, sono lì, sul Lago Maggiore, incastonati tra le rive piemontesi e la Svizzera, a pochi colpi di remo da Cannero...

Ci sono luoghi che sembrano usciti da un racconto, con castelli affacciati sull’acqua, isole misteriose e leggende di briganti. Poi scopri che esistono davvero, e si trovano in Piemonte. I Castelli di Cannero, ad esempio, sono lì, sul Lago Maggiore, incastonati tra le rive piemontesi e la Svizzera, a pochi colpi di remo da Cannero Riviera e Cannobio.
Dopo decenni passati a guardare il tempo scorrere, inghiottiti dal silenzio e dal vento, quei castelli tornano a vivere. È ufficiale: la riapertura al pubblico è prevista per giugno. Una data precisa ancora non c’è, ma il restauro – cominciato nel 2019 – è ormai concluso. Ed è stato un lavoro lungo, certosino, non privo di sfide.
Un nuovo polo culturale
Il protagonista di questa rinascita è la Rocca Vitaliana, la fortezza costruita tra il 1519 e il 1526 dal conte Ludovico Borromeo. Sì, proprio lui, deciso a rendere eterno il nome della sua casata sulle rovine della vecchia Malpaga, il covo dei famigerati Mazzarditi, briganti locali con una certa fama nel Quattrocento. Il risultato? Una costruzione austera e affascinante, capace di resistere – almeno in parte – al tempo e all’acqua.

@terreborromeo.it
Oggi la rocca torna ad aprire le porte con un museo interattivo: tra cortili, stanze affrescate e antiche mura, potremo scoprire i reperti trovati durante gli scavi e conoscere da vicino una storia secolare. Episodi realmente accaduti, fatti di assedi, fughe rocambolesche e giochi di potere, raccontate con la tecnologia di oggi ed il fascino di ieri.
I Castelli di Cannero – o di Malpaga, come ancora li chiama qualcuno – entrano così a far parte del circuito Terre Borromeo, accanto alle Isole e alle dimore storiche che punteggiano il Lago Maggiore, un ulteriore, e prezioso tassello, che andrà ad arricchire il patrimonio culturale e turistico della zona.
C’è da preparare la barca, e la curiosità. Perché quei tre isolotti che per anni abbiamo solo osservato da lontano ora si possono finalmente scoprire, passo dopo passo. Muro dopo mur, storia dopo storia.
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