RENTRI: cosa cambia con il Decreto Milleproroghe

![CDATA[Il 13 febbraio scorso il Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del DI 202/2024, il cosiddetto Decreto Milleproroghe, con emendamenti che prevedono anche la posticipazione del temine di inizio operatività del RENTRI. Cosa tratta Il 13 febbraio 2025 sono scaduti i tempi per l’iscrizione al RENTRI per il primo gruppo di imprese soggette all’obbligo. Nello stesso giorno, è stato approvato dal Senato l’emendamento che richiede ulteriori 60 giorni al Ministero dell’Ambiente per l’inizio dell’obbligo di iscrizione al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. L’emendamento, a questo punto, dovrà passare al voto della Camera, ma nel frattempo l’obbligo di iscrizione al RENTRI per il primo gruppo di soggetti è già operativo, il che comporta non poca confusione. Indicazioni operative Nel frattempo, l’obbligo rimane attivo dal 13 febbraio 2025 e i soggetti obbligati non ancora iscritti rischiano le sanzioni previste, ovvero da 500 a 2000 euro per rifiuti non pericolosi e fra i 1000 e 3000 euro per i rifiuti pericolosi. Leggi anche “Nuovo regolamento RENTRI: tutto quello che serve sapere”]]

Feb 20, 2025 - 11:20
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RENTRI: cosa cambia con il Decreto Milleproroghe
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Il 13 febbraio scorso il Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del DI 202/2024, il cosiddetto Decreto Milleproroghe, con emendamenti che prevedono anche la posticipazione del temine di inizio operatività del RENTRI.

Cosa tratta

Il 13 febbraio 2025 sono scaduti i tempi per l’iscrizione al RENTRI per il primo gruppo di imprese soggette all’obbligo.

Nello stesso giorno, è stato approvato dal Senato l’emendamento che richiede ulteriori 60 giorni al Ministero dell’Ambiente per l’inizio dell’obbligo di iscrizione al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.

L’emendamento, a questo punto, dovrà passare al voto della Camera, ma nel frattempo l’obbligo di iscrizione al RENTRI per il primo gruppo di soggetti è già operativo, il che comporta non poca confusione.

Indicazioni operative

Nel frattempo, l’obbligo rimane attivo dal 13 febbraio 2025 e i soggetti obbligati non ancora iscritti rischiano le sanzioni previste, ovvero da 500 a 2000 euro per rifiuti non pericolosi e fra i 1000 e 3000 euro per i rifiuti pericolosi.

Leggi anche “Nuovo regolamento RENTRI: tutto quello che serve sapere]]