Rendimento del 6,55% annuo per il bond callable di Citigroup in Euro
Lo zero coupon targato Citigroup con Isin XS3012975481 offre un rendimento elevato: 6,55% con cedole si cumulano (zero coupon). Possibilità di rimborso anticipato già dal primo anno, durata naturale 20 anni ma sempre rivendibile sul mercato. Se i tassi dovessero scendere, Citigroup avrebbe interesse a richiamare in anticipo il bond. Se lo si vuole tenere fino alla scadenza con un investimento di 1.000 euro se ne otterranno a scadenza 2.310 altrimenti, si può sempre cedere al corso tel quel, ovvero tenendo conto delle cedole maturate.

Un rendimento lordo elevato pari al 6,55% fisso all’anno, con cedole cumulabili per 20 anni. E’ questa la peculiarità di un nuovo bond appena emesso in Italia da Citigroup, un prodotto con caratteristiche tipiche degli strumenti indirizzati agli operatori professionali, che invece questa volta viene offerto al pubblico retail. Si chiama 20y Callable Linear Zero Coupon Note, è contrassegnato dal codice Isin XS3012975481, è denominato in euro ed è acquistabile con un taglio minimo di 1.000 euro.
A emetterlo è Citigroup, la 14esima banca a livello mondiale con 2.412 miliardi di dollari di total asset. La solidità di Citigroup è attestata dalle principali agenzie di valutazione del merito creditizio, con Moody’s che esprime un rating A3, Fitch A e Standard & Poor’s BBB+.
Con giudizi delle agenzie di rating così confortanti è difficile trovare rendimenti più elevati.
Per potere offrire un rendimento così alto, Citi ha ideato questo bond come uno Zero Coupon, cioè uno strumento che nell’arco della sua vita non paga cedole periodiche, ma concentra la corresponsione dell’intero rendimento in un unico versamento alla scadenza finale o al rimborso anticipato. Ogni anno il valore del bond incorporerà il rendimento annuale, pari a 65,5 euro. Quindi, chi acquista oggi il bond a 1.000 euro, nel marzo 2045 riceverà 2.310 euro (1.000 + 65,5 x 20).
La peculiarità dunque del bond è quella di mantenere all’interno le cedole, questo aumenta la sua efficienza ma non sottrae l’investitore della possibilità di vendere in anticipo il prodotto capitalizzando la maturazione delle cedole. Citigroup, infatti, avrà il ruolo di market maker, sarà sempre sul mercato con un prezzo in acquisto e in vendita. Il prezzo finale sarà al corso tel quel, significa che terrà conto del valore delle cedole maturate, in modo da permettere all’investitore che vuole uscire in anticipo di capitalizzare il rendimento maturato.
La mancata distribuzione delle cedole, anno per anno, ma solo al rimborso anticipato a scadenza, permette a Citigroup di reinvestirle all’interno del prodotto aumentando così il rendimento, sfruttando così un tema tanto caro anche a Warren Buffet, ovvero quello degli interessi composti. Per spiegarlo in maniera semplice, è come se gli interessi del primo anno vengono reinvestiti da Citigroupil secondo aumentando il rendimento e così per tutta a vita del prodotto, con un effetto palla di neve, che mentre cade diventa sempre più grossa.
Come se avessimo un Btp a 20 anni e ogni anno, dopo aver pagato le imposte reinvestissimo la cedola, il rendimento finale sarà dato anche dagli interessi composti. Ecco questo lavoro lo fa per noi Citigroup.
Ovviamente le tasse non vengono pagate anno su anno ma allo stesso tempo è bene ricordare che questi bond non godono di una tassazione del 12,5% come i titoli di stato ma più alta pari al 26% che verrà pagato al termine dell’investimento e non, anno su anno.
Un Btp ventennale oggi paga un rendimento lordo del 4,42%. Tenuto conto che sulle cedole dei titoli di Stato si paga una tassazione del 12,5% arriviamo al 3,86%.
Lanciato sul mercato lo scorso 14 marzo a un valore nominale di 1.000 euro, il bond Citi con Isin XS3012975481 potrebbe non arrivare alla scadenza finale. Infatti, l’emittente si è riservato la possibilità di rimborsarlo anticipatamente dal primo anno a sua discrezione. E’ evidente che se i tassi dovessero scendere sensibilmente rispetto ai livelli attuali, Citigroup troverà più conveniente rimborsare anticipatamente il bond e attivare altre fonti di finanziamento. Se, invece, i tassi dovessero salire, lo strumento continuerà a vivere fino alla scadenza finale.
Le attese del mercato sono per un calo dei tassi da parte della Bce.
Ogni anno nel mese di marzo, Citi potrà comunicare l’eventuale decisione di richiamare il bond. Per ogni anno trascorso, il valore del rimborso salirà di 65,5 euro, come mostra la tabella qui sotto.
Il bond con Isin XS3012975481 è quotato sul mercato Euro TLX, dove il prezzo rispecchierà il continuo cumulo del premio, permettendo così al risparmiatore di uscire in guadagno dall’investimento senza, per forza, aspettare la scadenza finale o un eventuale rimborso anticipato.
Per capire meglio questo meccanismo, immaginiamoci, per un attimo, di congelare tutte le variabili che influiscono sul prezzo dell’obbligazione come la volatilità, l’andamento e le attese sui tassi, il merito creditizio dell’emittente e lasciamo come unica sola variabile mobile lo scorrere del tempo. A questo punto il prezzo del bond sarebbe dato dal suo valore a 1.000 euro più le cedole cumulate al suo interno (rateo lordo). Più passa il tempo più il bond tenderà ad apprezzarsi permettendo all’investitore di uscire in anticipo.
L’idea di fondo è che con un rendimento così elevato il bond dovrebbe essere in grado di navigare anche in acque incerte come quelle sui tassi, offrendo un buon ritorno.
Giovedì 13 marzo la Banca Centrale Europea ha tagliato il tasso di riferimento dell’euro di altri 0,25 punti percentuali, portandolo al 2,50%, e ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica e al rialzo quelle di inflazione.
L’allentamento della politica monetaria era ampiamente previsto e segna il quinto taglio consecutivo dei tassi nella zona euro in un momento di crescente incertezza a causa delle tensioni commerciali scatenate dalla politica dei dazi dell’amministrazione Trump.
Intanto in Europa l’annuncio del nuovo piano tedesco di spesa pubblica ha fatto salire i rendimenti dei titoli di Stato.
Questo rialzo ha permesso di sfruttare un buon momento per il lancio dei bond fissando un rendimento elevato.
Tornando ai tassi il clima di fondo è incerto, lo scenario geopolitico, confusa e rischiosa, in Ucraina probabilmente si arriverà a una situazione di tregua ma Israele ha ripreso ad attaccare militarmente la popolazione della striscia di Gaza.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato i rischi di rallentamento che questo quadro comporta per l’economia europea e ha aggiunto che l’aumento delle spese per infrastrutture e difesa previsto dal governo tedesco potrebbe far salire l’inflazione.
La Bce è in mezzo a una morsa da un lato un probabile rallentamento economico dall’altro la lotta all’inflazione non è ancora vinta: stagflazione.
“L’economia si trova ad affrontare sfide continue”, ha dichiarato la Bce. Lo staff ha ridotto le proiezioni di crescita allo 0,9% per il 2025 dall'1,1% precedente, all'1,2% per il 2026 e all'1,3% per il 2027.
“Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026 riflettono il calo delle esportazioni e la persistente debolezza degli investimenti, in parte causata dall’elevata incertezza della politica commerciale e da un’incertezza politica più ampia”, ha dichiarato la Banca centrale europea in un comunicato.
Per quanto riguarda l’inflazione, lo staff della banca centrale prevede ora un’inflazione complessiva media del 2,3% nel 2025, dal precedente 2,1%, dell'1,9% nel 2026 e del 2,0% nel 2027, con una revisione al rialzo dell’indice dei prezzi complessivo dovuto a una “dinamica più forte dei prezzi dell’energia”.
Il mercato, però, sembra non avere dubbi: da qui a fine anno stima altri tagli di tassi, fino a sotto il 2%, come mostra il grafico sotto.
I dazi potrebbero infatti portare a un forte rallentamento della zona euro costringendo la Bce a ulteriori tagli.
“I tassi di interesse nella zona euro potrebbero scendere al 2% nel 2025. Un livello strutturalmente più basso dei tassi d’interesse sarebbe un vantaggio per le azioni europee, in particolare per quelle esposte ai beni di consumo”, ha dichiarato Michael Field, chief equity market strategist per l’Europa di Morningstar.
Dean Turner, capo economista della zona euro e del Regno Unito presso UBS Global Wealth Management, ha dichiarato in una nota:
“A nostro avviso, è probabile che la Bce continui a tagliare i tassi a un ritmo costante di 25 punti base a ogni riunione fino a giugno, portando il tasso al 2%, ma i rischi per questa previsione sono bilanciati. L’aumento dell’incertezza geopolitica e la minaccia di dazi sulle esportazioni della Ue verso gli Stati Uniti rappresentano un rischio per la crescita, che potrebbe spingere la Banca centrale a tagliare ulteriormente i tassi per sostenere l’economia nel corso dell’anno.”
Questo quadro potrebbe cambiare per le conseguenze della politica del nuovo governo tedesco. Il cancelliere entrante della Germania, Friedrich Merz, ha annunciato una spesa per la difesa non limitata e un massiccio pacchetto di infrastrutture, provocando un’impennata dei rendimenti dei Bund.
Secondo gli economisti, se il piano sarà approvato dal Parlamento, darà impulso all’economia tedesca, con benefici per l’intera zona euro.