Reggio Calabria, la ragazzina violentata per anni dai rampolli del clan lascia Seminara, il paese che non l’ha difesa

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto: «Le istituzioni sono al fianco di questa famiglia, non è sola, ha vicino tante persone perbene che credono nella giustizia e in una Calabria diversa» L'articolo Reggio Calabria, la ragazzina violentata per anni dai rampolli del clan lascia Seminara, il paese che non l’ha difesa proviene da Open.

Apr 4, 2025 - 13:58
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Reggio Calabria, la ragazzina violentata per anni dai rampolli del clan lascia Seminara, il paese che non l’ha difesa

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Ha subito violenze per due anni dal branco, da giovani rampolli delle famiglie di ‘ndrangheta, ora condannati. Ma dopo quegli arresti lei, minorenne, e la sua famiglia hanno affrontato l’omertà e l’isolamento dalla gente di Seminara, paese in provincia di Reggio Calabria, dove vivevano da sempre. Così ora ha cambiato città, con i suoi cari. A riportarlo è il Corriere della Sera. La Regione Calabria, con il presidente Roberto Occhiuto, ha messo a disposizione per la famiglia della ragazzina un alloggio dell’Aterp. «Le istituzioni sono al fianco di questa famiglia – ha detto – non è sola, ha vicino tante persone perbene che credono nella giustizia e in una Calabria diversa».

Il cambio casa «per la situazione di estrema precarietà e disagio sociale»

Nei giorni scorsi, dopo un incontro in Prefettura, i carabinieri hanno notificato alla ragazza il provvedimento «straordinario e urgente» nel quale si afferma che «data la sua situazione di estrema precarietà e disagio sociale è emersa la necessità di reperire un alloggio da destinare per evitare ulteriori problematiche sociali, familiari e ambientali, nonché per garantirle i bisogni primari». Già la giovane, dopo le minacce e i danneggiamenti subiti dai suoi genitori, aveva deciso di cambiare casa. La madre della ragazza si era rivolta alla prefetta di Reggio Calabria spinta dalle «minacce subite in questi anni dai genitori da parte dei parenti dei condannati». La Prefettura, in assenza di una normativa che disciplini casi simili, aveva interessato Libera, quindi l’intervento della Regione.

(in copertina foto di Ann-Maree Hannon su Unsplash)

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