Referendum, da Conte a Schlein: “Non ascoltate La Russa, votate in massa”

D’accordo su tutto, perfino sul quesito relativo alla cittadinanza seppur con un distinguo. I leader Pd e M5s si compattano contro l’invito all’astensione da parte del presidente del Senato Ignazio La Russa nel week end referendario dell’8 e 9 giugno. “Non è un militante qualsiasi, è il presidente del Senato. Ed è davvero grave che […] L'articolo Referendum, da Conte a Schlein: “Non ascoltate La Russa, votate in massa” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 11, 2025 - 17:13
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Referendum, da Conte a Schlein: “Non ascoltate La Russa, votate in massa”

D’accordo su tutto, perfino sul quesito relativo alla cittadinanza seppur con un distinguo. I leader Pd e M5s si compattano contro l’invito all’astensione da parte del presidente del Senato Ignazio La Russa nel week end referendario dell’8 e 9 giugno. “Non è un militante qualsiasi, è il presidente del Senato. Ed è davvero grave che la seconda carica dello Stato inviti a disertare le urne: così tradisce un principio costituzionale che fissa il voto non solo come diritto, ma anche come dovere civico”, dice la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. “Non fate come La Russa. Andiamo a votare in massa”, aveva detto già venerdì sera il presidente del M5s Giuseppe Conte.

“Sappiamo che dei principi e dei diritti l’estrema destra che sta al governo non se ne cura affatto – sottolinea Schlein – Per questo mi auguro che l’ondata di partecipazione sia la più grande possibile: sarebbe la miglior risposta a tanta arroganza”. La leader del partito democratico poi ricorda come “la linea del partito è chiara ed è stata approvata in direzione nazionale: noi sosteniamo il sì a tutti e cinque i quesiti referendari”. Il Movimento 5 Stelle, invece, “dirà quattro volte sì in modo convinto”, chiarisce il presidente pentastellato. Al referendum sulla cittadinanza, invece, il M5s lascia libertà di voto: “Io personalmente comunque voterò sì”, ha sottolineato Conte.

“L’8 e 9 giugno 2025 possiamo cambiare davvero le cose – ha aggiunto il numero uno del M5s – Il presidente del Senato La Russa e tutto il governo hanno scelto di fare campagna per il non voto al referendum. Vogliono che la gente rimanga a casa, che non eserciti il proprio diritto di voto, che dilaghi l’astensionismo. E invece con il nostro voto possiamo fermare i licenziamenti illegittimi, possiamo dare più tutele ai lavoratori delle piccole imprese, possiamo ridurre il lavoro precario, possiamo creare più sicurezza sul lavoro e più responsabilità negli appalti”. Intanto nel governo continua un continuo smarcarsi, con diverse sfumature.

La ministra del Lavoro Marina Calderone ha sostenuto che “come tutti gli italiani farò una valutazione tenendo conto che il voto è un diritto e come tale le persone lo possono esercitare nel segreto dell’urna. Non le risponderò sulle mie intenzioni di voto, perché attiene alle scelte personali”, ha detto a Radio 24 scegliendo di non commentare le parole di La Russa e sostenendo, riguardo al quesito sulla sicurezza sul lavoro, che “non c’è assolutamente una valutazione in chiave referendaria” nella scelta di incontrare i sindacati quando manca poco meno di un mese dal voto per discutere delle strategie del governo contro una piaga da oltre 1.000 morti all’anno.

Per Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, il referendum sembra addirittura “più un congresso interno al Pd” e una “questione di sinistra”, ha detto a Il Messaggero. “Rispetto la legittimità del referendum – ha aggiunto – ma penso che l’Italia ben altri problemi. Per me nessuna campagna per l’astensionismo, preferisco occuparmi dei problemi che affliggono il mio comparto”.

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