Referendum 8-9 giugno: come funziona il voto a domicilio

La domanda per il voto domiciliare va presentata entro il 19 maggio al proprio Comune: scadenze e istruzioni in vista dei referendum dell'8-9 giugno.

Mag 13, 2025 - 14:00
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Referendum 8-9 giugno: come funziona il voto a domicilio

In vista dei referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza, gli elettori che sono impossibilitati per motivi di salute a recarsi al seggio elettorale possono chiedere di fruire del voto a domicilio. Chi invece avesse bisogno di aiuto al seggio per compilare la scheda, può chiedere il voto assistito. Vediamo come funzionano queste due opzioni.

Referendum di giugno: come votare a domicilio

Per il voto domiciliare, la domanda al Comune va presentata entro il 19 maggio: l’elettore che effettua questa procedura, riceverà dal sindaco una speciale attestazione e, nei giorni di voto – domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00, e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00 – il presidente del seggio si recherà con due scrutatori presso il suo domicilio per la raccolta delle preferenze.

Le amministrazioni forniscono specifici moduli di domanda da compilare per questa richiesta. Nella maggior parte dei casi è possibile scaricarli direttamente dal portale online. E’ comunque utile rivolgersi al Comune di residenza per capire come effettuare l’invio. In genere è possibile farlo via mail oppure presentando la richiesta allo sportello. Per presentare la domanda bisogna allegare un certificato medico della ASL e una copia della tessera elettorale. I Comuni possono anche disporre una visita medica a domicilio per rilasciarla. Riassumendo, per la richiesta di voto a domicilio al referendum di giugno bisogna inviare, entro il 19 maggio:

  • domanda di voto domiciliare indicando l’indirizzo dell’abitazione presso la quale deve recarsi il presidente di seggio per raccogliere il voto;
  • copia della tessera elettorale e di un documento di identità;
  • documentazione sanitaria rilasciata dal Funzionario Medico designato dalla ATS/ASL competente.

Attenzione: questa possibilità è prevista anche per le elezioni amministrative ma con scadenza pari a 20 giorni prima del voto. Quindi per le votazioni del 25-26 maggio potrebbe essere tardi ma è opportuno rivolgersi all’amministrazione di appartenenza per capire se è possibile applicare flessibilità.

L’alternativa del voto assistito in cabina

Se l’elettore è in grado di recarsi al seggio ma ha bisogno di assistenza in cabina perché non è in grado di votare da solo, può ottenere – sempre dal Comune – una specifica autorizzazione al voto assistito. Anche in questo caso, è necessario un certificato medico che attesti la necessità sanitaria e bisogna poi presentare la domanda al Comune, che apporrà uno specifico timbro sulla scheda elettorale. In questo modo, non sarà necessario ripetere la procedura in occasione di tutte le tornate elettorali.