Recupero crediti aggressivo, come difendersi e riconoscere le bugie per intimidire

Le società di recupero crediti possono risultare a volte molto aggressive, ma non tutte le frasi che vengono dette al momento della riscossione sono completamente vere

Mag 4, 2025 - 12:12
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Recupero crediti aggressivo, come difendersi e riconoscere le bugie per intimidire

Alcune società affidano il recupero dei crediti che hanno verso i propri clienti ad aziende specializzate. Terze parti che vengono pagate per riscuotere il denaro e che guadagnano da questa operazione. L’Unione nazionale consumatori sottolinea però che alcune pratiche messe in atto dagli agenti di queste società non sono legittime.

L’Unc, in particolare, mette in risalto una serie di minacce che il privato spesso subisce e che in realtà non sono veritiere. Inoltre, le società di recupero crediti aggressivo mettono in atto alcune pratiche che violano la privacy del debitore e che quindi sono illegittime.

Il recupero crediti aggressivo

Secondo le leggi, e buona parte dei codici di autoregolamentazione delle aziende appartenenti a uno stesso settore, le società di recupero crediti dovrebbero mantenersi in un ruolo di mera intermediazione tra il creditore, spesso un’azienda, e il debitore, spesso un privato, con cui hanno a che fare.

Quando si tratta di debiti dovuti a rapporti di consumo (come nel caso delle bollette non pagate), le aziende creditrici sono obbligate a richiedere soltanto il pagamento che può essere garantito come “certo ed esigibile”. Il loro raggio d’azione è quindi molto più limitato rispetto a un debito finanziario.

Di conseguenza, quando un debitore presenta una contestazione del credito oppure avvia una procedura di conciliazione, qualsiasi attività di riscossione andrebbe del tutto sospesa.

Le pratiche di recupero crediti illegittime

Può però succedere che le società di recupero crediti attuino pratiche aggressive, che sfociano nella violazione dei diritti del consumatore con cui stanno dialogando. Queste aziende rischiano di travalicare il loro ruolo di intermediari, cercando di ottenere il denaro a ogni costo. Alcune delle pratiche illegittime sono:

  • chiamate continue sul telefono fisso o mobile;
  • invio frequente di Sms o altri tipi di messaggi di testo;
  • comunicazioni telefoniche preregistrate;
  • visite a domicilio;
  • visite sul posto di lavoro;
  • comunicazioni lasciate affisse sulla porta di casa;
  • atti di citazione di fronte a un giudice in luoghi diversi da quello di residenza.

Riconoscere l’operato di queste società, che attuano pratiche aggressive e spesso illegittime, è semplice. I messaggi mandati da queste aziende sono, di frequente, generici, perché automatici e spediti a molti debitori. Non presentano nomi o dettagli sulla situazione debitoria, e hanno toni minacciosi.

Le bugie del recupero crediti aggressivo

In casi estremi le società di recupero crediti aggressivo utilizzano anche delle minacce per convincere il debitore a pagare. Paventano azioni legali e conseguenze che, in realtà, non possono verificarsi nell’immediato. Alcuni esempi sono:

  • il rischio di finire in carcere, inesistente dato che il mancato pagamento di un debito di consumo è un illecito amministrativo, che comporta al massimo una multa;
  • il rischio di bancarotta, che in realtà richiede una procedura di emissione di decreto ingiuntivo o una sentenza di un giudice;
  • il pignoramento dei beni o dello stipendio, anche questo in realtà sottoposto al provvedimento di un giudice;
  • l’iscrizione alla banca dati dei cattivi pagatori, che in realtà è riservata ai debiti finanziari.

Una qualsiasi di queste minacce, da parte di un’azienda di recupero crediti, dovrebbe mettere in guardia riguardo al comportamento della stessa.